chi si ricorda del caso Grecia?

 
 

Ma qualcuno si ricorda del “caso greco”? Sembra passato un secolo, ma era solo un anno fa. La Grecia era al default e gli economisti di sinistra, insieme ai populisti e nazionalisti di destra, proponevano l’economia di guerra: il ripudio del debito, il rigetto degli impegni con l’Europa e l’uscita dai vincoli dell’euro. Il rifiuto greco dell’Europa, dell’austerità e delle riforme da essa proposte era indicato, dai soloni di sinistra e di destra, come il modello di condotta contro la prepotenza tedesca, le grandi banche e i patti europei. Per fortuna la Grecia si fermò in tempo e invece di ripudiare l’Europa, mandò a casa gli estremisti antieuropei, i professori di sinistra e le brigate kalimera dei Vendola, Fassina, Landini, Brunetta, Grillo e nazionalisti vari. Con loro, e con le ricette radicali e stralunate della sinistra/destra massimalista, la Grecia sarebbe finita alla fame. Tsipras voltò le spalle alla combriccola anti-euro, dismise il linguaggio di guerra e le ricette antieuropee, propugnate da quel personaggio poco credibile che risponde al nome di Varoufakis (chi se lo ricorda più?) e riprese a trattare con L’Europa. Oggi per il capo dell’Esm (Fondo Europeo di stabilità) la Grecia non “rischia più il default”, l’economia è uscita dalla stagnazione, ha persino ripreso a creare un avanzo primario (con l’estrema sinistra al governo era ripiombata in piena recessione) e sta attuando il programma concordato con l’Europa. Una lezione per tutti i Farage, Le Pen, Salvini e Holzer che si aggirano per la Ue. Certo stare in Europa è difficile, ci sono tanti problemi e vanno riviste tante cose. Ma resta una sacrosanta verità: fuori dall’Euro e contro l’Europa si fallisce e di questo la Grecia ne è  la controprova. Ma lo stesso è stato per Spagna, Portogallo, Finlandia e Italia: se questi paesi avessero seguito le ricette anti-euro, di sinistra e di destra, sarebbero in piena economia di guerra e al fallimento economico, ma per fortuna i populisti, in questi paesi, hanno perso e guardando alla Grecia di oggi, dovrebbero solo cospargersi il capo di cenere e liberarci della loro inutile presenza. Vero cari Fassina, Vendola, Landini, Brunetta, Grillo e Salvini?

Lorenzo Dalai

 
 
Lorenzo Dalai
Lorenzo Dalai, nato a Verona, laureato in filosofia, sono sposato con Marilisa e ho tre figli. Sono stato responsabile dell’organizzazione aziendale di una catena di supermercati e Consigliere provinciale dal 2009 al 2014. Dal 1980 al 1988 Consigliere nazionale della Federazione Italiana Canoa Kayak, Attualmente Consigliere comunale ad Erbezzo.

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