Presso il passaggio ciclo-pedonale del Parco del Pontoncello si è tenuta una conferenza stampa congiunta, promossa dai comuni di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio riguardante il nuovo progetto per il trattamento dei rifiuti e produzione di bio-metano a Ca’ del Bue.
Il sito è da tempo al centro di polemiche per le problematiche ambientali, e anche se è stato abbandonato il progetto dell’inceneritore, i tre comuni adesso chiedono ad Agsm delle valutazioni per calcolare le effettive condizioni di rischio per la popolazione e il territorio.
Mercoledì 8 gennaio ciascuno dei tre Comuni ha approvato una delibera dai contenuti condivisi, mediante cui si chiede l’assoggettamento dell’intervento alla “V.I.A” (valutazione di impatto ambientale), per far emergere le effettive condizioni di rischio per la popolazione e per il territorio.
«Siamo soddisfatti dell’abbandono del progetto di realizzazione di un inceneritore di rifiuti. Tuttavia anche il nuovo progetto, che prevede il trattamento dei rifiuti e la produzione di bio-metano, comporta una modifica sostanziale all’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) – spiega il sindaco di San Martino Buon Albergo, Franco De Santi – e rischia di avere ricadute sensibili sui territori circostanti, a partire dall’aumento sostanziale del traffico veicolare pesante nei nostri Comuni e nei territori limitrofi».
Attilio Gastaldello, sindaco di San Giovanni Lupatoto chiarisce: «Le analisi di progetto depositate in Regione non sono sufficienti ad escludere un aumento dell’inquinamento dovuto all’impianto produttivo di bio-metano con conseguenti rischi per la salute della popolazione. È necessaria quindi una maggiore chiarezza che può essere garantita soltanto dagli strumenti di valutazione ambientale stabiliti per legge».
«Abbiamo incontrato i tecnici Agsm a cui chiediamo con forza e determinazione che si avviino le indagini e gli approfondimenti necessari e obbligatori al fine di chiarire in maniera definitiva se il progetto possa avere conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei nostri concittadini» spiega Diego Ruzza, sindaco di Zevio.
Il nuovo progetto comporta una modifica all’A.I.A. approvata con deliberazione della Regione Veneto, DGRV1143/20016: è infatti prevista la sostituzione di tutti i macchinari esistenti con conseguente modifica dell’attuale ciclo di lavorazione grazie a un nuovo sistema di trattamento di specifiche frazioni di RSU e RSAU (rifiuti solidi urbani), con recupero di energia, che potrebbe comportare ricadute sensibili nei territori circostanti.
Si prevedono inoltre un aumento delle emissioni ambientali (dovute al potenziamento dei cicli di lavorazione dell’impianto) e il cambiamento dell’attuale impianto (produzione di FORSU – frazione organica del rifiuto solido urbano- fino a 40.000 tonn./anno con recupero energetico).