Ricercato per truffe ed estorsioni, arrestato a Granada

 
 

Continua a dare frutti l’attività avviata dalla Procura della Repubblica veronese, su impulso del Procuratore della Repubblica Raffaele Tito, finalizzata ad affermare il principio della “certezza della pena”. 

Grazie all’impiego della Polizia Giudiziaria – per la Polizia di Stato tramite la sezione “catturandi” della squadra mobile scaligera – viene data concreta esecuzione alle posizioni ormai definitive tramite l’inserimento di mandati di cattura negli appositi circuiti internazionali. L’obiettivo principale è quello di garantire che le persone condannate con sentenza definitiva in Italia, e fuggite successivamente in paesi esteri, scontino concretamente le pene a cui sono sottoposte. 

Con tale metodo, nella serata del 16 ottobre è stato arrestato un 62enne italiano a Granada, in Spagna, noto “catturando” in ambito Schengen, nei cui confronti pendeva un ordine di carcerazione emesso nel settembre del 2021 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Verona.

Il 62enne era ricercato in Italia per reati contro il patrimonio – tra cui estorsione, plurime truffe aggravate e insolvenze fraudolente – e contro la persona – come minacce e violenza a pubblico ufficiale – commessi a Verona e provincia tra il 2011 e il 2014.

L’attività di ricerca è stata svolta dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia in collaborazione con i collaterali organismi esteri. In particolare, a seguito dell’inserimento del mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona lo scorso novembre, è stato il collaterale organismo S.I.Re.N.E. Spagna a comunicare l’avvenuto arresto ai fini di consegna del ricercato. 

L’uomo, ora in manette, dovrà scontare una pena detentiva di 9 anni, 16 giorni e una pena pecuniaria di 3.900 euro. Per il 62enne è stata inoltre disposta l’interdizione legale per tutta la durata della pena, nonché l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.