Riapertura straordinaria della Galleria Adige-Garda

 
 

Riapertura straordinaria per la Galleria Adige-Garda, l’importante manufatto che consente, in caso di eventi di massima piena, di difendere vite umane e salvaguardare il territorio Veneto grazie al deflusso delle acque dell’Adige nel Lago di Garda.

Il manufatto, lungo 10 chilometri e costruito tra il 1939 e il 1959, rappresenta un’opera strategica in grado di garantire l’incolumità pubblica delle Comunità venete e del perimetro urbano dell’intera Verona.

La visita straordinaria, che ha visto l’esplorazione interna del tunnel grazie all’ausilio di jeep, ha consentito ai tecnici dei vari enti presenti di verificare, in tempo reale, le buone condizioni strutturali dell’opera e la sua rinnovata funzionalità idraulica. L’occasione ha consentito di prendere, ancora una volta, coscienza di ciò che l’infrastruttura di Regolazione dell’Adige può assicurare in caso di criticità eccezionali o di emergenza. L’incontro ha, di fatto, rinsaldato gli accordi tecnico-operativi contenuti all’interno della Convenzione del 2002 siglata da Provincia Autonoma di Trento, Regione Veneto, Regione Lombardia, AIPo, Autorità di Bacino delle Alpi Orientali e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.“La Galleria è un’opera fondamentale – sottolinea Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente e Protezione civile Regione del Veneto – costruita in maniera lungimirante tra il 1939 e il 1959 e in grado di scolmare sino a 500 metri cubi al secondo di portata dal fiume Adige al lago di Garda. Questo serve a garantire la sicurezza, qualora il livello il fiume Adige raggiunga un valore emergenziale, di tutti gli abitati e di tutti i territori che sono a valle, a partire dalla città di Verona, che è la più grande città del Veneto, ma anche alla Bassa veneta e tutto il PolesinePer fortuna esiste perché altrimenti la sicurezza idraulica e soprattutto l’incolumità pubblica non potrebbero essere garantite”. A ribadirne la rilevanza strategica in ottica sovraregionale anche il direttore generale di AIPo, Meuccio Berselli“La verifica periodica della funzionalità di opere come questa imponente galleria è indispensabile. Questa importante infrastruttura idraulica è infatti un esempio di sussidiarietà tra i territori perché sorge e finisce nella provincia autonoma di Trento, ma ha una positiva e diffusa incidenza sulla mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico per gran parte del Veneto ed in particolare per Verona. È come poter contare su una grande cassa d’espansione che lamina la piena e canalizzando l’acqua verso il lago di GardaNon si dovrebbe mai utilizzare, ma quando c’è bisogno in estrema ratio è l’unica soluzione praticabile in grado di salvaguardare una comunità molto strutturata e laboriosa come quella veronese. Una manutenzione capillare come quella portata avanti dalla Provincia autonoma di Trento rende la galleria performante”. E proprio perché ciò che succede a monte influisce sugli equilibri di valle hanno preso parte attiva al summit anche i Consorzi di bonifica del mantovano: “La conoscenza della galleria Adige-Garda è essenziale – ha rimarcato Massimo Lorenzi, presidente Consorzio territori del Mincio – e comprenderne al meglio il funzionamento e la potenzialità di impiego di questo sistema ci consente di poter investire al meglio al fine di poter utilizzare la risorsa idrica che è sempre più importante e, purtroppo, talvolta anche scarsa come abbiamo visto durante questa estate così gravemente siccitosa”.

Ad oggi, la galleria è stata utilizzata dodici volte per scolmare le piene; l’ultima risale all’ottobre 2018. Oltre ai funzionari della Protezione Civile della Provincia di Trento presenti al sopralluogo anche numerosi sindaci tra cui quelli dei Comuni di Peschiera del Garda, Sirmione, Nago-Torbole e Desenzano e alcuni rappresentanti della Comunità del Garda.

 
 

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