“In nessun modo verranno alzate le tariffe del trasporto scolastico. Non l’ho mai pensato e tutti sanno che da giugno stiamo lavorando per ottenere risposte da Roma. Anche se non dovessero arrivare, il rincaro non ci sarà, garantisco io”.
E’ il sindaco Federico Sboarina a mettere fine alle polemiche, dopo che nei giorni scorsi una mail del settore Istruzione del Comune aveva avvisato gli utenti del trasporto scolastico di un possibile rincaro.
“Quella informativa è stato un eccesso di trasparenza per informare le famiglie sulla complessa situazione legislativa in cui si trovano tutti i Comuni a seguito del parere, lo scorso giugno, della Corte dei Conti del Piemonte. Chi cavalca politicamente questa questione lo fa in malafede, per avere la visibilità di Ferragosto. Le famiglie stiano tranquille. Contano i fatti che farò come sindaco, le parole sono inutili. Capitolo chiuso. Per me le famiglie vengono prima del caos legislativo, ad oggi non ancora chiarito”. E proprio per spiegare direttamente la situazione, visto che l’informativa via mail ha creato allarme, il sindaco e l’assessore all’Istruzione Stefano Bertacco incontreranno i genitori che usufruiscono del servizio per i propri figli. L’incontro si terrà mercoledì 28 alle ore 18,30 in sala Lucchi.
“Alle famiglie – prosegue il sindaco – ricorderemo che siamo dalla loro parte. Come Giunta ci prenderemo le nostre responsabilità, in assenza di regole chiare. Stiamo infatti costantemente sollecitando il Viminale perché venga quanto prima modificato il decreto ministeriale dell’83, per inserire il trasporto scolastico fra i servizi pubblici a ‘domanda individuale’, cosa che chiarirebbe definitivamente la questione per tutto il paese. Se non avverrà, non arretreremo di un passo. I soldi li abbiamo in bilancio e li spenderemo per continuare a garantire un servizio che negli anni è sempre stato ultra efficiente e molto ampio, rispetto a quanto garantiscono altri capoluoghi di provincia”.
“Il problema è collegato ad una normativa statale – ricorda l’assessore Bertacco – e non dipende dal Comune, che è totalmente dalla parte delle famiglie. Infatti, l’Ente, ritenendo il trasporto scolastico un servizio fondamentale da assicurare alle famiglie, ha anche quest’anno stanziato un milione e cinquecento mila euro per garantire le stesse tariffe calmierate dello scorso anno. Ricordo che altri Comuni, tra cui Padova, non effettuano il trasporto scolastico generalizzato, fornendo il servizio ai soli alunni con disabilità. A Vicenza, invece, è attivo un servizio solo per i allievi di elementari e medie nei tratti casa-scuola non serviti dai bus di linea. Verona, invece, è uno dei pochi Comuni in cui, da anni, è organizzato su tutto il territorio, anche nei tratti già coperti dai bus di linea, un ampio ed articolato servizio di trasporto per bambini e ragazzi dagli 0 ai 13 anni. Siamo convinti si tratti di un’attività fondamentale, che è nostra intenzione difendere e continuare a sostenere ad ogni costo. Quindi, contrariamente a quanto sostenuto dalla consigliera La Paglia, questa Amministrazione non ha aumentato di sua volontà le tariffe degli scuolabus che, invece, con l’impegno del sindaco e di tutta la sua Giunta, sta cercando di evitare con ogni mezzo. Inoltre, in considerazione delle dichiarazioni espresse dal consigliere comunale Bozza, garantisco che non è in atto alcuno ‘scaricabarile’ da parte del mio assessorato. Anzi. Da giugno, personalmente, subito dopo la sentenza della Corte dei Conti del Piemonte, che definisce lo ‘scuolabus’ un servizio non a domanda individuale e, quindi, completamente a carico dell’utenza, ho sollecitato il Governo con una specifica interrogazione. Ho fatto richiesta che il trasporto scolastico sia quanto prima inserito nell’elenco dei servizi pubblici a domanda individuale, in modo da consentire un alleggerimento del peso economico per le famiglie, connesso all’erogazione del servizio”.
Breve sintesi legislativa. Per fare chiarezza sui vari pareri della Corte dei Conti (Piemonte, Sicilia e Campania), il ministro dell’Istruzione Bussetti aveva presentato, nel consiglio dei ministri del 6 agosto scorso, un decreto legge in cui diceva che i Comuni possono intervenire nelle quote di spesa del servizio scuolabus “purché nel rispetto dell’equilibrio di bilancio dell’ente”. Il consiglio dei ministri ha però deliberato il decreto con la formula “salvo intese”, indicando la delibera definitiva nel Consiglio del 28 agosto. A sollecitare il governo è sempre stata anche Anci Veneto, che ha chiesto la modifica al decreto ministeriale dell’83 per inserire il trasporto scolastico fra i servizi pubblici a domanda individuale in modo da permettere ai Comuni di contribuire alla spesa.