Tra piazza Erbe e via Pellicciai c’è un monumento. Sulla sommità una statua con una donna che brandisce una spada. Tutti la vedono ma pochi ne conoscono la storia. Eppure, sui social, ha sbaragliato la concorrenza ed è arrivata sul podio di un concorso di idee nazionale, aggiudicandosi così il finanziamento per il suo restauro.
Il monumento ‘Civiltà Italica’, che si trova in piazzetta XIV novembre, è ritornato alla sua bellezza originale. Dopo un secolo di vita, perché la statua di Egidio Girelli risale al 1920 e mai, prima di oggi, era stata restaurata.
Tutto è partito dall’iniziativa ‘Beauty Renovation: la scienza rinnova la bellezza’ di L’Oreal Italia, promossa per valorizzare il patrimonio culturale italiano. In palio c’erano 15 mila euro che la nota casa di cosmesi metteva in palio per ridare splendore a ognuna delle tre statue selezionate lungo lo Stivale. E, dopo il sondaggio sui social, il contributo, stanziato tramite Art Bonus, è arrivato anche a Verona.
I lavori, realizzati in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni archeologici, hanno riguardato sia il basamento che la statua in bronzo. Rispettando il materiale e il risultato estetico, sono state rimosse dalla base tutte le scritte e, dopo la pulizia, è stato applicato un prodotto antigraffiti apposito per monumenti. Sulla scultura, invece, sono stati applicati un biocida e impacchi di acqua deionizzata; sono state, inoltre, chiuse le microfessure che il tempo e gli agenti atmosferici avevano aperto. Infine, è stato passato un prodotto protettivo.
E la differenza è visibile ad occhio nudo. La pietra di Verona ha ripreso la sua tonalità rosata e la statua è di nuovo di un nero brillante. Il monumento, che commemora le vittime del bombardamento aereo austriaco del 1915 su piazza Bra, è tornato a risplendere.
“Un’altra positiva collaborazione tra pubblico e privato – ha detto Zanotto -. Siamo felici che, attraverso questo concorso di idee, sia stata scelta proprio la scultura di Girelli, monumento che tutti vediamo ma che pochi in realtà conoscono. Quest’operazione è stata quindi non solo un’occasione per riportare al suo splendore l’opera ma anche per valorizzarla e raccontarne la storia”.