Rassegna “Lettere d’amore”: mercoledì il carteggio tra Anaïs Nin ed Henry Miller

 
 

Mercoledì 30 gennaio, alle ore 18.30 al Piccolo Teatro di Giulietta, quarto appuntamento con la rassegna “Lettere d’amore”, organizzata dal Teatro Nuovo in collaborazione con il Club Giulietta e con il patrocinio del Comune di Verona: “Sono una luce che tu hai acceso” il titolo del quarto appuntamento, che vedrà Rossana Valier e Paolo Valerio leggere l’incandescente carteggio tra Anaïs Nin ed Henry Miller, dopo avere proposto, l’anno scorso, quello tra Sibilla Aleramo e Dino Campana, quello a tre Rilke-Cvetaeva-Pasternak e quello di George Sand e Alfred de Musset.
Precederà la lettura un intervento di Marco Ongaro.

“Sono una luce che tu hai acceso” è frase di Henry Miller, che indirizza alla passione
“segreta” (in realtà l’unico a non saperlo era il marito di lei) per Anaïs Nin,
copiosamente riversata sulla carta da lettere dai due scrittori, non ancora celebri al momento.
Parigi, 1931: Henry giunge a casa di Anaïs (all’epoca signora Guiler, moglie di un
banchiere) per scroccare una cena; le sue, infatti, poverissime condizioni di vita ne fanno il prototipo del genio sregolato, perfetto per disintegrare la noia dell’eccentrica e raffinata donna.
Dopo quell’incontro, Miller inizia a sommergere Anaïs di lettere e lei gli tiene testa; escono,
frequentano altri scrittori, vanno al cinema. A capodanno giunge all’improvviso June Mansfield, la bellissima moglie di Henry. Anaïs ne è incredibilmente affascinata: l’amore per June (che è dichiaratamente bisessuale) sarà, in un bizzarro intreccio, la strada per arrivare a Henry, tre mesi dopo, in marzo, quando la passione intellettuale diviene passione amorosa.
Quasi novecento fogli dattiloscritti di Henry solo nel primo anno, sono lo specchio di quel
dialogo amoroso che tra letterati non è mai privo di rivelazioni sulla vita, giudizi, analisi
preziose. Nel 1934 la frenetica Anaïs se ne va sola in America ed Henry si sente tradito. Al
suo ritorno la relazione continua (liberamente vissuta da entrambi), sino a scemare negli anni
’40 e trasformarsi in una fervida amicizia che durerà per tutta la vita.

«Pubblicate nel 1987 dopo la morte di tutti i protagonisti (compreso Hugh, il marito banchiere di Anaïs), le lettere – sottolinea Rossana Valierrivelano l’estrema, modernissima libertà nell’affrontare l’erotismo e tutti i suoi aspetti, anche fisici, proponendo al pubblico ciò che Natalia Aspesi ha definito magistralmente come “amore ad alta tensione culturale”. La lettura del carteggio è accompagnata da immagini d’epoca (tra cui le foto di Brassaï, amico di entrambi), da estratti di filmati e – nulla di più adatto – dalle stoffe di Mariano Fortuny: sfondi perfetti per omaggiare l’eleganza e la bellezza di Anaïs, vera icona di stile».

Ingresso € 3.00, info: tel. 045.8006100.

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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