Il rapporto presentato il 16 maggio scorso dal consorzio Almalaurea, a Parma, in occasione del convegno “Università e skill nella seconda fase della globalizzazione”, 19esimo sulla condizione occupazionale dei laureati italiani e coinvolgente 6.592 laureati triennali e magistrali biennali nel 2015 dell’università di Verona, presenta eccellenti dati: ad un anno dalla laurea triennale, è occupato l’80%, contro il 77% del Veneto e il 68% della media nazionale. Le percentuali sono particolarmente significative anche se confrontate con il rapporto sui laureati del 2013, quando risultava occupato, a un anno dal titolo, il 60% dei laureati triennali. In due anni la capacità occupazionale è cresciuta, dunque, del 20% e ancor più confortante il risultato dei laureati magistrali, con un tasso di occupazione dell’83% a un anno dalla laurea (76% in Veneto e 71% media nazionale) e del 90% a cinque anni (89% in Veneto e 84% media nazionale).
Almalaurea ha, inoltre, analizzato il profilo degli intervistati, che ha svelato l’altissimo gradimento: 90 laureati su 100 si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria veronese nel suo complesso. Il 70% sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso ateneo (66% dato 2015), mentre il 9% si riscriverebbe allo stesso ateneo, ma cambiando corso.
L’88% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’83% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’ateneo, 85 laureati su 100 considerano le aule adeguate. L’età media alla laurea è 25,6 anni per il complesso; il 57% dei laureati termina l’università in corso e il voto medio di laurea è 101 su 110: 98,9 per i laureati di primo livello e 106,8 per i magistrali biennali. Per quanto riguarda la provenienza geografica, arriva da fuori regione il 26% dei laureati e la quota di cittadinanza estera è pari al 4,1% (3,9% dato 2015).
Tommaso Dalla Massara, delegato del rettore all’orientamento e alle strategie occupazionali, ha espresso soddisfazione per “la crescita del grado di occupazione dei nostri laureati, che raggiunge quest’anno il 90% per i dottori magistrali a cinque anni dal titolo. Il dato è il migliore in Veneto, in una cornice regionale che è comunque molto buona: come a dire che l’investimento in una formazione seria rappresenta un punto di solidità in mezzo a tante incertezze. Si può sperare di ripartire proprio da qui per un rilancio del nostro tessuto economico? Ulteriore elemento di orgoglio è poi rappresentato dalla soddisfazione complessiva dei nostri laureati, che nuovamente si attesta al 90%: il miglior reclutamento delle future matricole parte proprio dell’esperienza che possono raccontare coloro che hanno vissuto direttamente l’esperienza universitaria”.
Ma dove vanno a lavorare? Il 74% dei laureati è inserito nel settore privato, il 19% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (6%); l’ambito dei servizi assorbe l’86%, mentre l’industria accoglie il 12% degli occupati e marginale rimane la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.