Qui Avesa, anche il ponte sul torrente è pronto a (ri)partire

 
 

Era già tra le priorità, poi la tragedia del Ponte Morandi, e quindi la decisione di intensificare le verifiche sulla staticità di tutte le infrastrutture cittadine, e il Covid19, ne hanno posticipato la realizzazione.

Questa mattina i tecnici erano al lavoro, da un lato all’altro del torrente di Avesa per concludere la progettazione della strada di collegamento tra via Camposanto e via della Consortia.
Un ponte transitabile lungo 10 metri che permetterà di attraversare il progno agilmente, senza dover circumnavigare i quartieri. Un’opera utile sia ai residenti che ai lavoratori della zona.
Sul posto anche il sindaco Federico Sboarina e l’assessore alle Strade e Giardini Marco Padovani, per visionare l’ipotesi di progettazione più accreditata, una strada percorribile in entrambi i sensi, con un passaggio pedonale laterale.

Un intervento del valore di 300 mila euro, già inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche, che sarà realizzato entro un anno.
Con l’alluvione del settembre 2018, il transito tra una sponda e l’altra del torrente era divenuto inagibile.
Il Comune si era mosso tempestivamente per ripristinarlo, ma il Genio Civile, e quindi la Regione Veneto, era intervenuto perché la priorità era evitare il rischio idrogeologico e le esondazioni quando il progno era in piena.

Si tratta, infatti, di un ‘letto’ che con le piogge si riempie velocemente, soprattutto visti i fenomeni temporaleschi di forte intensità degli ultimi anni.
La Regione Veneto era quindi intervenuta per ripristinare gli argini con massi ciclopici, creando un fossato di 2,5 metri di altezza.
La tragedia del ponte Morandi di Genova, infatti, aveva alzato l’allarme nazionale sulla staticità dei cavalcavia. L’Amministrazione comunale, mentre finanziava e verificava la tenuta dei ponti cittadini, aveva anche interpellato il Comfoter di Supporto e il Genio Pontieri di Piacenza, per creare una struttura temporanea prefabbricata.
Ma gli investimenti sono poi ricaduti sulle strutture da rinforzare, per eliminare ogni rischio per gli utenti della strada: 3 milioni per Ponte Nuovo, 2 milioni e 100 per il cavalcavia di viale Piave, 200 mila euro per canale Camuzzoni.

Lavori mai fatti prima.
E nel mezzo il Covid, con l’urgenza di adeguare tutte le scuole per consentire ai bambini di ritornare in classe in tutta sicurezza.
La progettazione è avviata – ha detto il sindaco -. Le criticità degli ultimi anni hanno bloccato questa infrastruttura necessaria al quartiere, ma è già inserita nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. In questi anni le emergenze si sono susseguite con estrema rapidità. Prima la tragedia del ponte Morandi che ci ha portati a investire milioni di risorse per monitorare e verificare la staticità dei cavalcavia cittadini e poi per la messa in sicurezza delle scuole resa necessaria dal Covid e dai protocolli che abbiamo attivato per la ripresa delle attività. Oggi tutta questa fase emergenziale straordinaria è finita, possiamo riprendere anche con la progettazione, procedere con il finanziamento e, l’anno prossimo, eseguire i lavori. Ricordo che la priorità si è spostata su ponte Nuovo, dove è in corso un grande cantiere, perché la struttura è risultata effettivamente a rischio crollo, ovviamente questo ha comportato una revisione delle priorità.

I nostri tecnici stanno effettuando tutte le misurazioni per concludere lo studio di fattibilità – ha aggiunto l’assessore alle Strade -. Nel frattempo procederemo con il finanziamento dell’opera e la progettazione definitiva ed esecutiva. Si tratta di un’infrastruttura necessaria ai cittadini che risiedono e lavorano ad Avesa, dopo tutte le emergenze degli ultimi anni, siamo pronti a realizzarla.

 
 

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