Si é chiusa con grande soddisfazione di tutto lo staff della Clinica San Francesco la Settima Edizione della Giornata dedicata alla Salute della Mano. Un’équipe composta da chirurghi ortopedici, fisioterapisti e fisiatri si sono resi disponibili, durante la mattinata di ieri per offrire consulti gratuiti e suggerire approfondimenti diagnostici e terapeutici.
Ben 120 i pazienti che hanno preso parte all’iniziativa arrivando alla Clinica San Francesco già di buon ora: “L’iniziativa è stata accolta dalla città in maniera assolutamente positiva – ha commentato il chirurgo ortopedico Enrico Carità – e questo ci rende soddisfatti. La grande risposta ottenuta, indica una grande attenzione e sensibilità verso le problematiche riguardanti l’arto superiore.
Abbiamo avuto la possibilità di interagire con un pubblico impegnato nelle più varie attività lavorative e di differenti età (dai 2 agli 85 anni) e ci siamo impegnati a guidare i pazienti a comportarsi correttamente relativamente alle patologie riscontrate ”.
I DATI
Dai 120 pazienti visitati è emerso che il 30% soffre di sindromi canalicolari (sindrome del tunnel carpale, dita a scatto e tendinite di De Quervain), il 30% è affetto da artrosi della mano o del polso tra le quali la più frequente è stata la rizoatrosi, il 10% è affetto da Morbo di Dupuytren, il 20% da infiammazioni e problemi articolari di varia natura e il 5% è vittima di postumi traumatici.
“Nella maggior parte dei casi si sono illustrate le cause, l’evoluzione fisiologica delle patologie e i loro possibili trattamenti – ancora Carità – in altri casi si è reso necessario consigliare degli esami strumentali per approfondire e giungere ad una corretta diagnosi, in altri casi abbiamo dato suggerimenti su come curare e prevenire il peggioramento delle problematiche in esame”. A rendere più semplice e completa l’attività di prevenzione e trattamento, è stata la presenza di fisiatri e fisioterapisti che, dopo un primo colloquio con i chirurghi, hanno ricevuto immediatamente alcuni pazienti ai quali hanno consigliato attività riabilitative, terapie fisiche oppure hanno suggerito loro l’utilizzo di tutori personalizzati realizzati con materiale termoplastico detti “Splint”.