Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Unione Europea – n. 17 del 02 marzo 2020 è stato pubblicato il Regolamento di Esecuzione (UE) 2020/23 della Commissione concernente il mancato rinnovo dell’approvazione della sostanza attiva Thiacloprid, in conformità al Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari.
L’Ue ha deciso di non rinnovare l’autorizzazione (in scadenza a fine aprile 2020) al Thiacloprid, insetticida neonicotinoide a causa del decisivo il parere dell’dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) che con nuovi studi ne ha rilevato i possibili effetti tossici sulla riproduzione e i rischi derivanti dalla concentrazione di metaboliti nelle acque di falda. Conseguenti nuove difficoltà per la difesa di orticole e soprattutto frutticole.
La notizia risale in realtà ad ottobre 2019, mentre il 14 gennaio 2020 è stato pubblicato invece l’atto formale sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea attraverso il quale se ne conferma il divieto di vendita e di utilizzo in tutti i Pesi membri. La decisione è stata presa a seguito del nuovo parere scientifico dell’EFSA la quale ha indicato che: “(…) vi sono preoccupazioni di carattere ambientale legate all’uso di questo insetticida, in particolare a causa dei rischi derivanti dalla concentrazione di metaboliti nelle acque di falda ma anche a quello sulla salute umana e sulla tossicità riproduttiva”.
Il thiacloprid diventa così il quarto neonicotinoide ad essere bandito dall’Unione insieme all’imidacloprid, al clothianidin e al thiamethoxam. Segnaliamo che i tre insetticidi furono banditi all’Unione europea nell’aprile 2018 nelle coltivazioni all’aperto a seguito del rapporto stilato e diffuso dall’EFSA che ne aveva rilevato la pericolosità e nocività per le api considerato che il thiacloprid è una delle molecole più frequentemente rilevata anche nel polline raccolto dalle api, come dimostrato anche da un’indagine condotta da Greenpeace.
Nel complesso si tratta dunque di una buona notizia, ma come ricorda Greenpeace per evitare che sostanze vietate, come il thiacloprid, vengano sostituite da nuove formulazioni chimiche altrettanto dannose, è indispensabile applicare migliori standard di valutazione a tutti gli antiparassitari attualmente in commercio e questi al momento sono forniti dalle linee guida dell’EFSA del 2013. Che però non sono mai entrate ufficialmente in vigore a livello europeo. La Commissione Ue fino allo scorso anno ha provato in più occasioni a ufficializzare questi standard, ma non si è mai raggiunto un numero sufficiente di Paesi membri a favore. Ciò ha portato la Commissione Ue a riformulare decisamente al ribasso la proposta di valutazione dei pesticidi in sede europea. Così si rischia l’approvazione di standard poco cautelativi. Ad esempio, si tiene conto solo del rischio di tossicità acuta e non cronica e vengono prese in considerazione solo le api adulte: non lo stato larvale, non altri insetti impollinatori come i bombi.
Alberto