L’Università di Verona è sempre all’avanguardia con SARAS, una nuova ricerca nell’ambito della Robotica finanziata dalla Commissione europea con oltre 4 milioni di euro.
Il progetto sarà coordinato da Riccardo Muradore del dipartimento di Informatica. Si tratta di progettare la prossima generazione di sistemi robotici per la chirurgia capace di eseguire alcuni passaggi in parziale autonomia durante interventi laparoscopici.
Questo è l’ambizioso obiettivo di SARAS “Smart Autonomous Robotic Assistant Surgeon”, ricerca finanziata dalla Commissione europea all’interno del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 (Grant Agreement 779813) e coordinata da Riccardo Muradore del dipartimento di Informatica dell’università di Verona.
Con questo progetto ha l’obiettivo di sviluppare un’architettura basata che pone le sue basi
sull’intelligenza artificiale per aiutare i chirurghi in alcuni interventi molto importanti e delicati quali la prostatectomia radicale e la nefrectomia.
Il progetto avrà un fondamentale impatto a livello economico e sociale, senza diminuire il livello di sicurezza per i pazienti.
La ricerca partirà il primo gennaio 2018 è avrà la durata di 3 anni. Oltre alla nostra città coinvolgerà anche altri 8 partner europei: le università di Modena e Reggio Emilia, di
Ferrara, l’ospedale San Raffaele, l’universitat politecnica de Catalunya, la University of Dundee, la Oxford Brookes university, la tedesca Medineering Gmbh e l’austriaca Acmit Gmbh.
Spiega bene Riccardo : “Il robot che sarà progettato permetterà a un unico chirurgo di eseguire un’intera procedura senza l’ausilio di un collega assistente. Questo avrà un importante impatto a livello economico e sociale, senza diminuire il livello di sicurezza per i pazienti.
Per fare questo, SARAS dovrà essere controllato da nuovi algoritmi di intelligenza artificiale che sviluppino un innovativo sistema cognitivo in grado di capire cosa sta succedendo e decidere come agire e quando per supportare il chirurgo. Lo scopo di SARAS non è di fare esperimenti direttamente in sala operatoria ma di procedere con la validazione in un ambiente più controllato”.
Tutto questo avverrà insieme a Umberto Castellani e Marco Cristani del dipartimento di
Informatica. Saranno sviluppate tecnologie all’avanguardia per l’analisi e l’elaborazione delle immagini che consentiranno di capire cosa sta succedendo nella scena chirurgica e, di conseguenza, prendere le decisioni corrette.
“Queste – aggiunge Muradore – permetteranno di eseguire azioni in maniera autonoma finora impensabili all’interno delle sale operatorie. Facendo diventare le sale operatorie “smart” Si creeranno tutti i presupposti per diminuire gli incidenti e per aumentare la sicurezza degli interventi”.
Con questa tecnologia si potranno creare nuove figure professionali e far nascere
start up innovative per il trasferimento tecnologico di questi algoritmi a vantaggio del tessuto economico veneto e italiano.