“Se si ferma il tunnel del Brennero si ferma Verona”, così Matteo Pressi, Consigliere con delega ai Trasporti della Provincia commenta il paventato blocco dell’opera.
“I Palazzi Scaligeri hanno una quota molto contenuta, lo 0,46%, di BBT SE, della società per azioni europea per la realizzazione della galleria ferroviaria tra Italia ed Austria – prosegue Pressi –. Nonostante l’esiguità, la nostra partecipazione è essenziale per garantire lo sviluppo del territorio scaligero e per difenderne gli interessi generali poiché ci permette di sedere la tavolo delle decisioni quando si parla dell’opera”.
Dalla galleria, infatti, dipende una parte rilevante del futuro del trasporto merci, e non solo, che si trova sull’asse strategico europeo Scan-Med, corridoio di collegamento tra i grandi centri della Germania e i porti della Scandinavia e del Mediterraneo.
“È evidente che dal proseguimento e dal completamento della galleria dipendano la centralità logistica del Quadrante Europa, l’attrattività del territorio scaligero per aziende italiane ed estere, la crescita del mercato del lavoro, il ruolo di Verona e provincia dentro e fuori i confini nazionali nei prossimi anni se non decenni”, sottolinea Pressi. Senza dimenticare gli aspetti legati alla qualità dell’aria, che vedono il bacino padano alle prese con inquinamento e ordinanze per la riduzione delle Pm10. “Spostare una parte delle merci dalla gomma alla rotaia non può che rappresentare un beneficio anche in termini di emissioni inquinanti – chiude Pressi –. Bloccare il corridoio del Brennero sarebbe un suicidio economico e sociale inaccettabile per Verona e una parte rilevante del Paese”.