La rete degli studenti Medi di Verona ha organizzato per questo pomeriggio un presidio di solidarietà per Marco Campedelli, l’ex parroco di San Nicolò insegnate di religione del Liceo Maffei a cui il vescovo ha revocato l’incarico.
L’appuntamento è per quest’oggi alle ore 19,00, in piazza dei Signori a Verona, a cui è invitata tutta la cittadinanza di Verona.
In attesa dell’incontro di questa sera gli studenti hanno sulla piattaforma change.org insegnanti e studenti del liceo Maffei hanno avviato una petizione per il reintegro di “don” Marco Campedelli.
Franca Caramazza ha lanciato la petizione per chiedere espressamente al nuovo Vescovo di porre rimedio a questa ferita alla società veronese tutta, reintegrando Don Marco Campedelli nel suo compito di insegnante di religione.
Alle 8,30 di questa mattina già 4571 persone avevano firmato e sottoscritto la petizione.
Dure le prese di posizioni di Elena Mazzi e Camilla Vellotta.
“Come alunne e alunni di Campedelli – afferma Emma Mazzi, rappresentante d’istituto del liceo Maffei- siamo indignati per quanto sta succedendo al nostro docente, competente e rispettoso, che dedica il proprio tempo alla costruzione di una comunità studentesca e cittadina che sappia essere realmente compassionevole, inclusiva, innovativa. Non possiamo accettare di non rivederlo tra le mura della nostra scuola il prossimo Settembre”.
“Come comunità studentesca – afferma Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli studenti Medi di Verona – e come suoi alunni siamo laicamente e sinceramente dalla parte del professor Campedelli, che con coraggio ed onestà sta cercando di scardinare gli atteggiamenti reazionari che tentano di imporre dogmi religiosi nella politica. Non si può pensare di licenziare un docente per aver posto una riflessione in merito all’ingerenza della Chiesa nella politica, chiediamo che venga messo nelle condizioni di poter insegnare ancora”.
È una vergogna che il vescovo Zenti nel.2022 non accetti il contraddittorio e usi il ricatto del licenziamento contro chi si permette di giudicare un fatto di intromissione politica, anche a mio avviso grave, come quello che si è permesso di fare il sig. vescovo qualche giorno prima delle elezioni amministrative.