Prendono corpo in Veneto i Poli per l’Infanzia

 
 

Prenderà corpo con il nuovo anno il Protocollo d’Intesa fra la Regione del Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, l’A.N.C.I. Associazione Nazionale Comuni d’Italia Veneto e la F.I.S.M. Federazione Italiana Scuole Materne del Veneto sulla base del quale si darà vita ai “Poli per l’infanzia”, per assicurare la continuità del percorso educativo dei piccoli dal loro accesso ai servizi per la prima infanzia sino al raggiungimento dell’età per iniziare il percorso presso la scuola primaria. Entra così nel vivo quella parte della riforma del sistema integrato di educazione e di istruzione rivolta alle bambine ed ai bambini nei loro primi anni.

Il percorso è iniziato nell’ambito del Tavolo paritetico di confronto regionale che ha lavorato per la stesura del testo di protocollo volto a far nascere i “Poli per l’infanzia”.

La forte sinergia fra enti e rappresentanti dei Comuni e delle scuole paritarie è un forte elemento qualificante. Il documento definisce le modalità di gestione e i requisiti formali per la costituzione dei Poli, prevedendo in sintesi la formalizzazione di protocolli e accordi in cui siano definite responsabilità, funzioni e compiti di ciascun soggetto interessato; l’attuazione di un coordinamento pedagogico dedicato; la formalizzazione di un documento progettuale triennale, aggiornato annualmente, comprensivo di tutte le valenze organizzative, pedagogiche e didattiche che hanno ispirato la sperimentazione; l’attuazione di iniziative ed esperienze di continuità anche in relazione alla scuola primaria, uso flessibile dei materiali e realizzazione di servizi di miglioramento delle condizioni di accessibilità alle strutture facenti parte del polo; la definizione delle risorse professionali coinvolte;  la gestione del patrimonio; l’individuazione e condivisione di spazi interni ed esterni in modo flessibile, anche in relazione alla sperimentazione di nuovi ambienti di apprendimento; la programmazione dei tempi di funzionamento dei servizi; la partecipazione dei genitori nei processi di programmazione e verifica delle attività svolte; il coinvolgimento attivo di altri operatori del territorio in una logica di rete e costruzione della comunità educante.

 “Puntiamo – dice l’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Veneto – al benessere delle bambine e dei bambini, che è il punto di partenza di ogni politica di settore, perchè  saranno loro il futuro della nostra società. La contrazione delle nascite e le difficoltà nel tempo a garantire servizi diffusi – aggiunge Lanzarin – richiede come risposta una organizzazione forte, ed i Poli dell’infanzia potranno diventare i catalizzatori di competenze e di confronto fra educatori per individuare e fare quanto di meglio per accompagnare la crescita dei piccoli, nel cui ambito bisogna considerare il ruolo dei genitori e della famiglia in generale, perché l’educazione non può prescindere da una alleanza tra scuola e famiglia, basata sulla fiducia e su diritti e doveri reciproci, volti al bene dei piccoli e della società in generale”.


Per il raggiungimento degli obiettivi innanzi sintetizzati, il Protocollo definisce i ruoli e i compiti delle parti coinvolte secondo un dettagliato processo organizzativo:


– la Regione adotta gli atti di programmazione per lo sviluppo del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni, individuando le fonti relative alle risorse dedicate agli interventi e stabilendo i criteri e le modalità per la loro assegnazione agli Enti locali interessati, istituendo e aggiornando il Registro Regionale dei Poli per l’Infanzia;


– l’USR promuove l’identificazione del coordinatore pedagogico nelle scuole dell’infanzia statali, favorisce la realizzazione di percorsi formativi rivolti al personale scolastico interessato, fornisce alla Regione i dati relativi al numero delle scuole dell’infanzia statali e paritarie e degli alunni iscritti alle stesse, realizza campagne informative e in alcuni casi può esprimere un parere sul progetto pedagogico verticale del Polo;


– ANCI sostiene e promuove l’istituzione dei coordinamenti pedagogici territoriali e ne monitora l’istituzione e il funzionamento. Inoltre pone in essere idonee azioni informative e di pubblicizzazione per favorire la massima diffusione e condivisione del Protocollo e dei principi in esso contenuti tra i comuni, i soggetti gestori dei servizi, le famiglie e le comunità;


– i Comuni accolgono le istanze presentate dagli enti e valutano la completezza della domanda;


– la FISM promuove la formazione professionale e l’aggiornamento del personale impegnato nel sistema di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni.