Continua l’impegno a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma del Centro Italia da parte delle associazioni veronesi tramite il progetto “Box336am” che le ha viste scendere per un fine settimana in piazza San Zeno (VR) a fine marzo e che, fra concerti e stand enogastronomici, è quasi riuscito a raggiungere lo straordinario traguardo di 30 mila euro di fondi raccolti.
Box336am nasce da una rete di circa 30 associazioni di Verona con l’intenzione di dare aiuto concreto alle zone terremotate focalizzandosi in particolare sull’aspetto culturale e sociale, su cui sono abituate ad operare. L’idea alla base del progetto box336am, che prende il nome dall’orario della prima scossa in Centro Italia, consiste nella realizzazione di box modulari al cui interno le associazioni dei luoghi colpiti dal sisma, giovani, bambini o curiosi potranno trovare tutto il kit necessario per la realizzazione di eventi culturali e ricreativi a seconda delle esigenze: un proiettore, casse, mixer, schermo, stampante, libri, utensili per l’artigianato e altro ancora. Insostituibili strumenti per il nutrimento della mente, per mantenere le mani operose, per sorridere ancora e non rinunciare alla speranza che tutto possa ricominciare.
Per trovare la soluzione migliore, grazie alla collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Verona, è stato realizzato un Bando Nazionale di Progettazione: un’occasione unica per un progettista di vedere il proprio nome abbinato ad un progetto di solidarietà di rilevanza nazionale, oltre naturalmente ai premi previsti dal bando.
La Giuria del Bando ha visto il coinvolgimento, oltre che dell’Associazione Box336am e dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Verona, anche dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia e del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e da rappresentanti dalle zone colpite dal sisma del 2016.
Presieduta dal prof. Tomaso Montanari, storico dell’arte e ordinario di storia dell’arte moderna all’Università ‘Federico II’ di Napoli, la giuria ha individuato il progetto vincitore, due ulteriori premi e quattro menzioni. I vincitori sono Davide e Gioele Tagliabue, che sono stati capaci di proporre un dialogo autentico e originale con la precarietà di quei paesi incatenati da imbragature e sommersi da ponteggi. L’evento di premiazione, che sarà arricchito dalla inaugurazione della mostra di tutti i progetti, si terrà domani, sabato 25 novembre alle ore 11.00 con la Cerimonia di premiazione presso la Sala Formazione Associazione M15, Ex Magazzini Generali e poi con l’inaugurazione della mostra presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia
Giancarlo Franchini, Presidente dell’ Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Verona dichiara “come presidente dell’Ordine non posso che essere orgoglioso che l’Ordine che mi onoro di rappresentare sia parte del gruppo di associazioni veronesi che hanno aderito a questa splendida iniziativa; per questo non posso esimermi dal ringraziare, in primo luogo il Presidente ed i Consiglieri dell’Ordine in carica al momento dell’adesione a questo progetto e non ultimi tutti partecipanti al concorso e ai componenti della giuria. Resta fermo dunque il nostro impegno come Ordine nel sostenere le iniziative del progetto Box336am.”
“Come Ordine degli Ingegneri non potevamo non condividere con grande entusiasmo questo progetto che riaccende l’attenzione sulle popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia” le parole di Alessia Canteri, Presidente Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia che aggiunge “Fin dal terremoto dell’Aquila, gli Ingegneri volontari di Verona – in coordinamento con il CNI e grazie al lavoro della nostra Commissione Rischi del territorio – sono sempre stati in prima fila nella gestione delle emergenze sul campo con attività di rilievo e analisi agibilità. Ricordiamo anche l’intervento tempestivo per il sisma del 2012 in Emilia e l’impegno fattivo dell’Ordine nella raccolta fondi per la ristrutturazione della scuola materna e il nido a Finale Emilia. Il Progetto Box336am va ora oltre il dato “costruttivo” emergenziale e amplia l’approccio al contesto socio-culturale. Riconosciamo in questo una sorta di passaggio di testimone sulla base delle competenze di ciascuno e nella direzione di una valorizzazione e riconoscimento dell’impegno di queste associazioni che sanno fare rete sul territorio ma guardano al Paese nella sua complessità. Con l’augurio che il lavoro possa proseguire”
Il progetto è sostenuto e facilitato dal Comitato Giovani della commissione nazionale per l’Unesco e dal Comune di Verona, è patrocinato dal Centro di Servizio per il Volontariato di Verona, dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Verona e dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, realizzato con il supporto di Agsm e la collaborazione di Amia, Leaderform, DOC Servizi, Musical Box e Studioventisette.