“Non tutto è conn(c)esso” è lo slogan del progetto presentato venerdì 11 in prefettura a Verona che intende diffondere una cultura tra i giovani di prevenzione della violenza di genere nel web e sui social network.
Attraverso incontri formativi che si terranno presso gli istituti scolastici dei comuni di Grezzana, San Giovanni Lupatoto, Vigasio, Villafranca, San Bonifacio, San Pietro in Cariano e Bosco Chiesanuova, saranno coinvolti educatori e ragazzi sui temi della dipendenza dalla rete, della protezione dei dati sensibili sui social, della violenza di genere e dell’hate speech, del revenge porn, del cyber bullismo.
Oggi navigare in internet è ormai un’attività quotidiana, tuttavia manca spesso la consapevolezza delle sue potenzialità e dei comportamenti da tenere. Educare ad un corretto uso delle nuove tecnologie diventa, quindi, necessario per proteggere le donne e i più giovani, spesso più esposti ad episodi di maltrattamenti e violenza.
Alla presentazione del progetto sono intervenuti i sindaci dei comuni, le associazioni e le scuole che hanno fornito il loro partenariato e la Fondazione Just Italia che ha forniito il supporto economico all’iniziativa.
Come evidenziato dal prefetto Donato Cafagna che ha aperto i lavori, “emerge la necessità di cambiare il modo di relazionarsi con il web, educando gli utenti ad utilizzarlo in maniera rispettosa degli altri e a difendersi da chi ne fa uno strumento per violare la privacy, la libertà e la dignità degli altri. Per questo, ha aggiunto, “la rete non è una free zone dove tutto è concesso, ma un luogo sociale dove valgono le regole della società civile”.
Alberto Speciale