La storia della costruzione e ricostruzione dei ponti di Verona nel Novecento, le figure dei loro importanti progettisti e il tema della tutela delle infrastrutture.
Dopo la pausa forzata per la pandemia, ritorna con due mostre distinte, fino al 23 ottobre, il percorso espositivo “I ponti a Verona nel Novecento”, iniziativa coordinata da ARCOVER (Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete), un progetto sostenuto da Fondazione Cariverona e guidato da un team di giovani architetti e ingegneri che, insieme all’Associazione Agile, da gennaio 2018 lavora alla digitalizzazione e messa in rete del patrimonio archivistico sulla storia di Verona tra Ottocento e Novecento, proveniente dagli Archivi storici della città.
In Archivio di Stato, nel Magazzino 1, apre la nuova mostra su: “Architettura e Ingegneria”, uno spaccato sull’intensa attività costruttiva che caratterizzò la Verona del Novecento, portando nella città scaligera i migliori ingegneri del tempo – tra tutti, Pier Luigi Nervi – che fecero di Verona un vero e proprio “campionario di opere” dell’ingegneria italiana “d’autore” dell’epoca.
Nella hall di palazzo Palazzo Barbieri, viene invece riproposta l’esposizione “I Ponti in cemento armato” che era stata sospesa per il Covid.