A 55 anni esatti dal suo debutto italiano, avvenuto proprio all’Arena di Verona, Plácido Domingo guida un grande omaggio all’Anfiteatro e alla musica spagnola con cui è cresciuto e che ha contribuito a far conoscere nel mondo. Con lui, il soprano madrileno Saioa Hernándeze il tenore messicano Arturo Chacón Cruz, entrambi già applauditi in Arena, sono le grandi voci protagoniste della festosa Noche Española, in scena mercoledì 21 agosto alle 21, arricchita dalle danze autentiche della Compañia Antonio Gades. Nel golfo mistico, i brani più celebri e importanti della zarzuela, l’opera lirica spagnola, saranno eseguiti dall’Orchestra di Fondazione Arena diretta dal maestro valenciano Jordi Bernàcer.
In programma venti brani, icone di oltre tre secoli di storia della zarzuela, patrimonio anch’esso candidato all’inserimento nella lista Unesco, e di cui Plácido Domingo, è il più celebre e fervente ambasciatore: le musiche e le storie di de Falla, Chapì, Sorozábal, Giménez, Moreno-Torroba, Albéniz, Turina prenderanno vita nel grande gala semi-scenico all’Arena di Verona con coreografie appositamente ideate per i solisti e dal ballo della Compañia Antonio Gades. Storie appassionate, melodie avvincenti, arie memorabili per festeggiare una vera e propria Noche Española, e portare questa ricchezza d’arte e cultura nello stesso anfiteatro che ha celebrato l’inserimento del canto lirico nel patrimonio immateriale dell’umanità.
Domingo stesso, detentore di un repertorio sconfinato (oltre 150 ruoli) e di una delle discografie più ampie della storia dell’opera, ha da sempre questa musica nel sangue, in quanto figlio d’arte. I suoi genitori furono infatti grandi interpreti della zarzuela, lavorarono a stretto contatto con gli stessi compositori -soprattutto Moreno Torroba- e la portarono dalla Spagna in Messico e America Latina, al punto che la madre Pepita Embil, di cui ricorre tra una settimana il trentennale della scomparsa, è conosciuta come “La Reina de la Zarzuela”. E Domingo torna a Verona a confermare il legame con l’anfiteatro dove ha debuttato nel 1969 (cantando come Calaf in Turandot e da protagonista Don Carlo) e dove si è esibito per oltre mezzo secolo, come solista e direttore d’orchestra.
La durata dello spettacolo è di due ore circa, comprensive di intervallo. Biglietti ancora disponibili su arena.it, in Biglietteria e nel circuito ticketone.
Il maestro Domingo apre una settimana di opera all’Arena di Verona, che prosegue giovedì 22 con Aida nell’allestimento 1913, venerdì 23 con Carmen di Bizet e, sabato 24, col ritorno in Arena del divertente Barbiere di Siviglia.
Info: www.arena.it