Pesticidi neonicotinoidi presenti nel miele: dolce veleno

 
 
Secondo uno studio pubblicato su “Science” i neonicotinoidi danneggiano gli insetti impollinatori. I valori riscontrati non sarebbero pericolosi per la salute umana, ma i ricercatori: “Potrebbe interferire su sistema immunitario e crescita”. Solo in Italia, un consumo annuo di 20 mila tonnellate.
Un recentissimo studio condotto da un gruppo interdisciplinare di ricercatori dell’Università di Neuchâtel in Svizzera pubblicato il 6 ottobre 2017 su “Science” (http://science.sciencemag.org/content/358/6359/109) ha rilevato che nel 75 per cento dei tipi di miele prodotti nel mondo sono presenti i neonicotinoidi, pesticidi che hanno importanti effetti sul comportamento, sulla fisiologia e la riproduzione delle api e sono dannosi per l’ambiente e la salute umana.
In particolare lo studio, condotto tra il 2015 e il 2016, ha esaminato 198 campioni di miele provenienti da tre continenti per testare la concentrazione dei cinque neonicotinoidi (acetamiprid, clothianidin, imidacloprid, thiacloprid e thiamethoxam) più comunemente utilizzati. Le analisi hanno confermato la presenza di questi pesticidi nell’86 per cento dei campioni nordamericani, nell’80 per cento di quelli asiatici e nel 79 di quelli europei.
I neonicotinoidi, contengono composti chimici simili alla nicotina, sono sostanze che si legano ai recettori nicotinici dell’acetilcolina nel cervello, responsabili negli insetti dell’apprendimento e della memoria. La loro iperattivazione acuta da parte dei neonicotinoidi porta a fenomeni di tipo epilettoide, seguiti da un blocco della capacità di attivazione di quelle cellule cerebrali, con conseguente morte dell’insetto
Già nel gennaio del 2013 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) aveva evidenziato che i neonicotinoidi provocano effetti acuti e cronici sulla sopravvivenza e sullo sviluppo delle colonie di api. Nel maggio dello stesso anno la Commissione Europea ha vietato l’uso di clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid per due anni e successivamente fino alla fine del 2017;
Da molto tempo le associazioni ambientaliste e dei consumatori di tutto il mondo chiedono di mettere al bando in maniera definitiva queste sostanze-killer per le api e tutti gli insetti impollinatori e in questo senso l’Italia è stata il primo Paese a sospenderne l’impiego nel 2008 con divieti temporanei, poi rinnovati più volte.
La Regione del Veneto riconosce l’importanza dell’apicoltura attraverso norme specifiche per la realizzazione di interventi finalizzati alla salvaguardia del patrimonio apistico regionale e alla valorizzazione delle produzioni dell’alveare, anche in considerazione dell’importanza che le api hanno in qualità di insetti pronubi. In particolare l’articolo 4 della Legge Regionale 18 aprile 1994, n. 23 ha previsto l’istituzione da parte della Giunta Regionale del Centro Regionale per l’Apicoltura i cui compiti sono:                 il risanamento e profilassi delle malattie delle api; l’attuazione di analisi chimico – fisiche e polliniche per la valorizzazione dei prodotti dell’alveare, svolta in collaborazione con i laboratori specializzati già esistenti; la sperimentazione e promozione delle moderne tecniche di allevamento; la formazione ed addestramento degli operatori apistici.
A questo punto non resta che verificare se, al fine di tutelare l’ambiente, la salute della popolazione e il settore dell’apicoltura, sono stati effettuati controlli sull’utilizzo dei neonicotinoid ed analisi sulle produzioni locali di miele per accertare eventuali contaminazioni.
Dove sono i dati ?.
Alberto Speciale
 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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