Periferie in movimento

 
 

di Giancarlo Frigo

Si riparte ed è tutto come prima, persone valide non c’è che dire, le prime, e anche quelle di adesso.
Parlo delle Fondazioni, della Cariverona in particolare, come potrei parlare anche di tutte quelle realtà economiche e similari che gestiscono da sempre, forme di potere a Verona.

Comunque realtà che sono ormai avulse da una benché minima apparente democrazia, chiuse come sono, in sontuosi e ricchi palazzi dai nomi altisonanti, che prendono decisioni in orari strani per il popolo minuto, decisioni che lasciano sempre il segno.

Confraternite così chiuse in se’ stesse, ebbre di un elitarismo economico che sembra quasi si siano macchiate in un tempo appena passato, di un eccesso di democrazia, almeno osservando come hanno posizionato per non nuocere, quasi fossero tumori da estirpare, brillanti figure dal pensiero libero, prive di santi protettori.

Non dimentichiamolo, è stata la Politica appena un quarto di secolo fa, ad imporre un uomo capace come l’imprenditore ingegner Paolo Biasi, poi negli anni ne abbiamo viste di cotte e di crude al riguardo della Politica e l’inossidabile Presidente ora settantasettenne, è rimasto giocoforza solo al comando, distribuendo equamente alla città, è doveroso ammetterlo, anche se molto più al centro che alle periferie, i copiosi finanziamenti della nostra Gallina dalle uova d’oro, Unicredit e conseguentemente Cariverona.

Oggi è stato anche imposto dall’interno, il successore e l’organo direttivo, lasciando nuovamente le briciole alla Politica cittadina pur se degnamente rappresentata, unica realtà elettiva, quest’ultima, che piaccia o meno.

I più hanno pensato che abbiamo voltato pagina, in questo senso devono essere letti i copiosi auguri ai nuovi arrivati, sinceri auguri si presume, altri più realisticamente pensano, che le Fondazioni bancarie a stretto giro di posta, perderanno di importanza e che il potere vero cambierà solo di nome.

A Verona, il potere ha cambiato il nome, ma non è passato di mano, si è spostato appena di una cinquantina di metri.

Altri ancora, come sempre è stato, continueranno a frequentare in ore impossibili per la gente comune, i palazzi del potere, in cerca di una improbabile prebenda, in fondo anche loro tengono famiglia.

 
 

1 COMMENTO

  1. Il FARO NEL PORTO ha la memoria lunga ed è dotato di diffidenza rispetto a tutti Coloro che esprimono pareri nei confronti dei Potentati a Verona. PAOLO BIASI ! Un ingegnere che ha “costruito” la Sua fama fuori dall’ambiente tipico attinente la sua laurea. Un “Ingegnere” tanto incapace ad imporsi nel suo ramo “scolastico” quanto FENOMENALE “esperto” nell’ambito Finanziario. NOBLESSE OBLIGE. Chi è Costui ? LA SFINGE ! Cosi viene definito nei “Corridoi” che contano. Un ubbidiente al Cupolone che conta, quello Romano e a scendere alla Curia locale che manovra ogni Campanile. Punto. Sulle responsabilità di Paolo Biasi nell’ annientamento del Marchio CARIVERONA, con tutto quello che Lui ha immolato sull’altare di UNICREDIT provvisoriamente rappresentata all’epoca dal Gangster Alessandro Profumo, dovrebbe essere oggetto di indagine Giudiziaria. Tant’è. A noi del Faro nel Porto vien da ridere a leggere che …” a Verona il Potere ha cambiato Nome, ma non è passato di mano, si è spostato appena di una cinquantina di metri” .
    Noi del Faro nel Porto non abbiamo MAI MANGIATO nelle GREPPIE del Potere e ci fa specie ora aggiungere al nostro tavolo di persone per bene, gli esclusi dal Tavolo nobile. Tuttavia, la nostra IRRIDUCIBILE pulizia morale ci induce ad AGGIUNGERE UN POSTO A TAVOLA. Al Faro nel Porto : FACCIAMOLI SMETTERE DI RUBARE.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here