PD, Marangona: sviluppo e sostenibilità

 
 

Il Partito Democratico rivendica le scelte sulla Marangona, ritenendole coerenti non solo con la propria linea politica da oltre un decennio, ma anche con i documenti usciti dai tavoli programmatici di Rete!

Recita infatti il documento sull’economia sostenibile al punto 3: “Rafforzare il ruolo strategico di Verona come Polo Logistico Intermodale. Preparare e presentare a Regione e Governo il Piano di Sviluppo del Polo Logistico Intermodale Veronese, che preveda la crescita dell’Interporto Quadrante Europa, con un nuovo scalo merci e Parco urbano e la realizzazione del collegamento Aeroporto / Fiera / Stazione P.N.”.

Abbiamo molto rispetto e molta attenzione nei confronti del tema rilevante del consumo di suolo, al punto che non vogliamo sia stiracchiato o strumentalizzato. Infatti, non solo tecnicamente, già nella scheda Paqe da decenni, lo sviluppo della Marangona non si configura come consumo di suolo, ma anche perché, praticamente, occorre entrare nel merito di cosa si andrà a realizzare. Ovvero non solo capannoni alti decine di metri, ma,  verde, sviluppo scientifico e tecnologico, come previsto dal Master Plan, che abbiamo messo come pilastro nella delibera di consiglio collegata all’accordo, nel deliberato approvato e votato da tutti, senza eccezioni. 

MARANGONA UGUALE SOSTENIBILITÀ

La Marangona rappresenta un’area di trasformazione, destinata a diventare distretto per un lavoro di qualità per le imprese e i lavoratori veronesi, capace di essere attrattiva di forza lavoro da altre città, Regioni e Nazioni e in interrelazione con l’Università di Verona, sia per la componente accademica che per la popolazione studentesca. Una sostenibilità sociale, economica che non può prescindere da quella ambientale. L’organizzazione degli spazi aperti e il progetto architettonico degli edifici dovrà essere rispettoso di un intelligente uso del suolo, dei più elevati e moderni standard di risparmio energetico, autoproduzione di energia e calore, di resilienza, biodiversità e resistenza delle aree verdi e boscate e delle elevate attenzioni circa la gestione dei rischi climatici derivanti da nubifragi e ondate di caldo. Non è neppure possibile ignorare la vocazione dell’intermodalità del Quadrante Europa, il suo allargamento attraverso parte della superficie della Marangona. Uno sviluppo anche logistico, soprattutto intermodale e definitivamente sostenibile: sviluppare la Marangona significa togliere i camion da Autobrennero e Serenissima. L’inquinamento ambientale non può essere trascurato e non possono essere trascurati i numeri già a nostra disposizione che parlano assai chiaramente. 

PIU’ TRENI MENO CAMION SULLE AUTOSTRADE CHE SI INCROCIANO A VERONA

Ad oggi il trasporto intermodale delle merci produce basse emissioni di CO2 e il treno è la modalità di trasporto più sostenibile. 

In tema di sostenibilità, il trasporto merci ferroviario di Verona raggiungerà l’obiettivo UE di spostare il 30% delle merci dalla strada alla ferrovia entro il 2030. Attualmente, con 16mila treni, il contributo dato dal trasporto ferroviario alla sostenibilità è di 130 milioni euro l’anno in termini di minori costi sociali non ricaduti sula collettività. 

Dal 2014 al 2021 in otto anni è stato risparmiato 1 miliardo di esternalità negative alla città di Verona attraverso le attività del Consorzio Zai. (Fonte: Criterio calcolo DG Move Unione Europea / Infras / EcoTransIT.org).

Un chiaro esempio del vantaggio del trasporto su rotaia: nel 2021 su 8.249.670 di tonnellate trasportate, le tonnellate di C02 prodotte da camion sono state 565.673 mentre quelle prodotte da treni 120.450. 

Con gli sviluppi della infrastruttura che avranno compimento nei prossimi anni, a partire dall’apertura del tunnel del Brennero e dal raddoppio della linea ferroviaria Verona-Brennero, le previsioni parlano di un aumento dei traffici al 2030 impressionante: se oggi al Brennero circolano 50 milioni di tonnellate di merce (35 su strada e 15 su ferro), di cui circa il 50% parte o arriva al Quadrante Europa, al 2030 si stima la crescita di traffici ferroviari sulla direttrice del Brennero da 15 milioni di tonnellate a oltre 36.2 milioni del 2030.

RILANCIO

Bene che la squadra di Rete! abbia ritrovato unità, ma nel segno di un passo spedito che non deroghi dallo sviluppo solidamente sostenibile della città. Dopo le rinunce di Intel e Silicon Box, player ad alto contenuto tecnologico, crediamo che uno degli obiettivi dell’amministrazione, in partnership con gli altri soggetti istituzionali della città, debba essere l’attrazione di capitali ad alto contenuto tecnologico e a valore aggiunto di lavoro.

Come recenti indagini mettono in luce, Verona risulta colpita dal fenomeno della fuga delle giovani generazioni che non trovano lavoro adeguato alle loro aspettative e ai loro studi. E’ responsabilità della politica e di chi vuole riportare Verona in Europa, in termini di competitività, innovazione e ricerca, dopo i grandi impoverimenti avvenuti nei decenni scorsi in molti settori (dalla finanza alla ricerca farmaceutica), creare le condizioni per investimenti pubblici e privati per insediamenti legati a ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica nel medio/lungo termine, arginando le pure logiche di mercato che favoriscono gli investimenti finanziari più redditizi nel breve termine. 

Una vocazione, questa, prevista nel Paqe e nella scheda norma revisionata significativamente proprio per modificare l’iniziale generica destinazione logistica. E posto che le destinazione logistica distributiva di cui all’art.14 del Paqe è da ritenersi integralmente attuata nell’accordo.