Con una nota il gruppo consiliare PD condanna la superficialità dei vertici AGSM, che hanno permesso che l’Azienda abbia subito la salatissima multa di 5,3 milioni di euro per non aver garantito la necessaria autonomia gestionale e funzionale alla controllata che si occupa della distribuzione, con gravi ripercussioni sul suo bilancio:
“La multa inflitta ad Agsm conferma i motivi di preoccupazione per una gestione complessiva delle partecipazioni comunali che non si è dimostrata all’altezza né delle promesse (si pensi all’idea della holding comunale) né degli obblighi di legge.
Speriamo tutti che l’Autorità possa lenire la sanzione, ma che dopo anni non si sia ancora riusciti a raggiungere un assetto considerato accettabile all’interno della galassia Agsm, alimenta le nostre perplessità sui motivi che non hanno reso praticabile l’idea della holding comunale che proprio Agsm avrebbe dovuto guidare con trasparenza, competenza e professionalità.
Se è vero che in questi dieci anni Agsm ha visto passare diverse gestioni, è anche vero che tutte le gestioni sono nate sotto la stella della medesima amministrazione e non abbiamo mai nascosto le nostre critiche sui meccanismi di selezione dei consigli di amministrazione.
Con questa nuova botta il bilancio dei due mandati risulta davvero magro: riserve prosciugate, tante possibilità di alleanze sfumate e di certo questo incidente non aiuta le ipotesi ancora in essere; progetto della grande holding ancora in alto mare.
Dopo 10 anni, il Sindaco riconsegna piuttosto malconcia la maggiore azienda pubblica della città”.
Non è stata ingenuità, ma menefreghismo e incapacità. Il Presidente di allora, Paternoster, e il direttore Cigolini pagheranno?