Con la Legge 10 maggio 2023, n. 53 (GU Serie Generale n.115 del 18-05-2023) viene ricostituita, dopo quasi un anno di fermo, con decorrenza dal 19 maggio 2023 e per tutta la durata della XIX legislatura, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari (già operante dalla XIII legislatura)
La Commissione vedrà attribuite le precedenti funzioni e competenze, nonché nuovi compiti. Infatti Il disegno di legge n. 536, approvato dalla Camera dei deputati, prevede l’istituzione, per la durata della presente legislatura, di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. Rispetto alla Commissione della XVIII legislatura, il disegno di legge integra la denominazione, e quindi l’ambito di operatività della Commissione, al fine di ricomprendervi altri illeciti ambientali e agroalimentari.
L’istituzione della Commissione d’inchiesta rappresenta una ricostituzione – per la nuova legislatura – di una commissione bicamerale operante già dalla XIII legislatura. L’attività della Commissione nella XVIII legislatura si è conclusa con l’approvazione della Relazione finale approvata nella seduta del 15 settembre 2022 (Doc. XXIII, n. 36, della XVIII legislatura), anche se di fatto l’attività di nchiesta e vigilanza si è conclusa con la seduta del 29 giugno 2022 nella qualesi è svolta l’Audizione del Direttore Generale ISPRA, Maria Siclari, e del Direttore Generale ARPA Puglia, Vito Bruno, sul tema dell’Ilva di Taranto. Quindi è da oltre un anno che la Commissione è ferma anche se a giudicare dalla lettura della Relazione finale il lavoro non mancava.
Di cosa si occuperà? com’è composta e quali attività svolge? Quali nuove funzioni, in particolare sono state assegnate nell’attuale Legislatura?
In base alla Legge 53/2023 che ne prevede la ricostituzione, alla Commissione vengono riassegnate le funzioni già previste nella scorsa legislatura, ovvero:
- svolgere indagini atte a fare luce sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e dei rifiuti di imballaggio, sulle organizzazioni in esse coinvolte o ad esse comunque collegate, sui loro assetti societari e sul ruolo svolto dalla criminalità organizzata;
- individuare le connessioni tra le attività illecite nel settore dei rifiuti e altre attività economiche;
- individuare le specifiche attività illecite connesse al traffico transfrontaliero dei rifiuti;
- verificare l’eventuale sussistenza di comportamenti illeciti nell’ambito della pubblica amministrazione centrale e periferica e dei soggetti pubblici o privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, anche in riferimento alla destinazione e all’utilizzo dei fondi previsti dal PNRR;
- verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite relative ai siti inquinati e alle attività di bonifica, nonché alla gestione dei rifiuti radioattivi;
- verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite nella gestione del servizio idrico integrato;
- verificare la corretta attuazione della normativa vigente in materia ambientale;
- verificare l’eventuale sussistenza di attività illecite relative alla gestione e allo smaltimento dei materiali contenenti amianto;
- indagare sulle attività illecite legate al fenomeno degli incendi e su altre condotte illecite riguardanti gli impianti di deposito, trattamento e smaltimento dei rifiuti ovvero i siti abusivi di discarica;
- compiere, a fini conoscitivi, sopralluoghi o visite presso gli impianti che adottano procedimenti innovativi in campo ambientale, ivi compresi la riparazione e il riciclo ovvero adottano tecnologie e procedimenti sperimentali che presentano interessanti prospettive di sviluppo e applicazione, in attuazione dei principi della transizione ecologica e dell’economia circolare, al fine di prevenire gli illeciti ambientali. Tale lettera è stata integrata, in sede referente, al fine di precisare la possibilità, per la Commissione, di approfondire le tematiche relative all’end of waste (cessazione della qualifica di rifiuto).
Alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari sono attribuite nuove competenze non previste nella scorsa legislatura:
- indagare sull’esistenza di eventuali illeciti connessi allo smaltimento degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, cosiddetti «rifiuti emergenti», con particolare riferimento al fine-vita dei pannelli solari fotovoltaici, delle pale eoliche, delle batterie, nonché di ogni altro materiale o dispositivo utilizzato nelle infrastrutture per la produzione di energia da fonte rinnovabile. Esclusi gli illeciti connessi alla produzione e alla diffusione degli impianti di energia rinnovabile;
- indagare sull’esistenza di attività illecite nel settore agricolo e agroalimentare, comprese quelle connesse a forme di criminalità organizzata, commesse anche attraverso sofisticazioni e contraffazione di prodotti enogastronomici, anche ai fini dell’aggiornamento e del potenziamento della normativa in materia di reati agroalimentari, a tutela della salute umana, del lavoro e dell’ambiente nonché del contrasto al traffico illecito di prodotti «made in Italy». Vi rientrano anche gli illeciti commessi attraverso la contraffazione di etichettature e di marchi di tutela, compreso il loro traffico transfrontaliero;
- analizzare le cause dell’abbandono sul suolo e nell’ambiente di prodotti monouso, anche in plastica, verificare l’attuazione data alle disposizioni che recano le misure sanzionatorie applicabili a tale condotta e proporre iniziative per la promozione dell’uso di prodotti riutilizzabili o rinnovabili, al fine di evitare il ricorso a prodotti monouso. In sede referente il testo base è stato ulteriormente modificato nel senso di precisare che le iniziative di promozione citate devono riguardare non solo i prodotti riutilizzabili o rinnovabili ma anche quelli compostabili;
- indagare sulle attività illecite legate al fenomeno delle zoomafie, nonché verificare la corretta applicazione del Titolo IX-bis del codice penale. Tale lettera è stata introdotta durante l’esame in sede referente.
- riferire alle Camere e procedere alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria per gli illeciti relativi all’uccisione e al maltrattamento di animali, a spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali, all’organizzazione di combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica.
Commissione di Inchiesta sui rifiuti – composizioneLa Commissione è composta da 18 senatori e 18 deputati, nominati dai Presidenti della Camera di appartenenza (anche tenendo conto della specificità dei compiti assegnati alla Commissione) in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di almeno un deputato per ciascun gruppo esistente alla Camera e di almeno un senatore per ciascun gruppo esistente al Senato.
In un prossimo articolo tratterò alcuni temi estremamente e pericolosamente interessanti contenuti nella Relazione finale, ovvero quello: “sulle garanzie finanziarie nel settore delle discariche”, “sugli aspetti ambientali della gestione di miniere e cave” e quello grave (ancora oggi manca un indice di soglia nazionale) “sulla diffusione delle sostanze perfluoroalchiliche” .
Alberto Speciale
(Foto credit Camera dei Deputati)