Ad inizio seduta del Consiglio Comunale di ieri sera il dibattito in aula si è aperto su due interrogazioni della consigliera Patrizia Bisinella (Fare con Flavio Tosi) in merito al degrado al Parco Raggio di Sole e alla situazione al parcheggio Corrubbio.
Per quanto riguarda il Parco Raggio di Sole è intervenuto per l’Amministrazione l’assessore al Patrimonio Michele Bertucco, precisando: “Sono state fatte da Amia interventi accurati di raccolta dei rifiuti che erano stati lasciati in modo improprio sul terreno dei giardini e del campo giochi. Inoltre, è stato segnalato a V Reti la necessità di riparare il pozzetto dell’energia elettrica che presenta la copertura instabile e che è situato all’interno del campo giochi vicino alle strutture di gioco dei bambini. Il quadro elettrico con le prese di corrente situato vicino alla pista di pattinaggio è dell’immobile adibito a bar che è seguito da Agec.
Relativamente alla mancanza della serratura nel cancello pedonale d’ingresso, si comunica che nei campo giochi comunali il cilindro posto all’interno della serratura viene sostituito da una catena munita di lucchetto universale in modo da rendere le operazioni di apertura e chiusura quotidiana dei campo giochi il più possibile veloci ed uniformi. Per quanto riguarda le strutture di gioco, come da sopralluoghi effettuati, sono funzionanti e utilizzabili dai bambini. I piccoli interventi di manutenzione necessari sono già stati previsti e richiesi.
La varietà e la quantità di giochi presenti nel campo giochi ‘Raggio di Sole’ è abbastanza ampia ed è superiore alla dotazione che di solito riusciamo ad avere nei campo giochi di quartiere.
Le pattuglie della Polizia locale effettuano controlli quasi giornalieri”.
Su parcheggio Corrubbio è invece intervenuta la vicesindaca Barbara Bissoli, che ha relazionato l’aula con una puntuale ricostruzione di quanto è avvenuto negli ultimi 12 anni: “Come è noto, i lavori di realizzazione dell’autorimessa interrata di piazza Corrubbio sono terminati nel dicembre 2012 e dal 2014 pende innanzi il Tribunale di Verona una causa promossa dalla società Rettondini s.p.a. (concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione mediante project financing dell’autorimessa stessa) contro il Comune di Verona e – inizialmente – contro alcuni amministratori e dirigenti comunali succedutisi nel tempo, per ottenere la condanna in solido al pagamento di asseriti danni subiti a seguito alla risoluzione della convenzione di project financing, danni quantificati in circa € 40.000.000,00.
Il Comune si è costituito nel 2014 con il patrocinio dell’avv. prof. Giovanni Sala, legale del libero Foro incaricato di contestare ogni pretesa. Dall’avv. Sala, abbiamo appreso che, a seguito di complesse vicende processuali, il giudizio è stato riassunto per la prosecuzione dalla Procedura fallimentare di Rettondoni s.p.a. dopo la dichiarazione di fallimento (intervenuta in data 8 febbraio 2017) e pende oggi nei confronti del solo Comune e della Compagnia di assicurazione dallo stesso chiamata in causa.
Successivamente al deposito in giudizio della consulenza tecnica d’ufficio, intervenuto nel novembre 2017 sono iniziate trattative tra le parti volte a definire bonariamente la vicenda, con la richiesta da parte del Comune di cancellazione dell’ipoteca a suo tempo iscritta da Banca Nazionale del Lavoro (ora Prelios s.p.a.) a garanzia del mutuo fondiario di circa 5.650.000 euro erogato per la costruzione dell’autorimessa di piazza Corrubbio e che ancor oggi grava sulla stessa; la cancellazione di questa ipoteca è ritenuta condizione imprescindibile per addivenire all’accordo transattivo.
A seguito del fallimento di Rettondini s.p.a., l’originaria concessione alla Società per la progettazione, realizzazione e gestione dell’autorimessa è decaduta con conseguente venir meno del diritto di superficie a suo tempo costituito a favore di Rettondini s.p.a. per la realizzazione dell’autorimessa, di tal che la proprietà del Comune, già proprietario del suolo, si è espansa anche al sottosuolo dove è stata realizzata l’autorimessa interrata, con l’ulteriore conseguenza che, ai sensi dell’art. 2816 cod. civ., l’ipoteca grava sulla proprietà comunale.
In definitiva, il Comune è proprietario dell’autorimessa dal fallimento di Rettondini s.p.a., e cioé dal febbraio 2017, mentre ne ha la disponibilità dal maggio 2018, allorchè essa è stata consegnata al Comune dalla Curatela fallimentare.
Allo stato, il Comune si occupa della manutenzione ordinaria dell’impiantistica dell’autorimessa e assegna ad AMT3 la gestione a pagamento dell’autorimessa stessa in occasione di eventi particolari.
In attesa di definire in via transattiva il giudizio, richiesta da questa Amministrazione AMT3 ha ipotizzato alcune modalità di gestione in concessione del parcheggio, tenendo anche conto: 1) degli oneri necessari per far fronte ad originari difetti realizzativi dell’autorimessa, che comportano infiltrazioni d’acqua e la compromissione dell’utilizzo di parte della stessa, e 2) dei costi per effettuare interventi di ammodernamento e di manutenzione straordinaria, considerato che il manufatto ha ormai più di dieci anni.
Il dialogo con AMT3 è condizionato, dunque, dalla definizione transattiva della vicenda, che è a sua volta condizionata dalla cancellazione dell’ipoteca iscritta sull’autorimessa.
Nel contempo, sino a che non sarà raggiunta la transazione e non sarà disposta la cancellazione dell’ipoteca che, se esercitata, comporterebbe l’espropriazione dell’autorimessa da parte del creditorie ipotecario, non è possibile effettuare i necessari investimenti per rendere completamente agibile e ammodernare l’autorimessa per il più ampio e proficuo utilizzo nell’interesse collettivo”.