Continua il percorso della Quinta Commissione Consiliare del Comune di Verona finalizzato a fornire chiarezza ai cittadini in merito alla grandissima varietà dei servizi offerti dall’attuale giunta Sboarina per i cittadini, soprattutto quelli che versano in condizioni più critiche.
In questo contesto, Gianmarco Padovani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e presidente della suddetta commissione si è avvalso della collaborazione di tre professionisti in campo sanitario in prima fila “…per la ricerca di quel benessere, inteso come lo ‘stare meglio‘, migliorìa della qualità di vita che, grazie allo sforzo profuso da “sociale” e “sanità” deve accompagnare ogni persona“.
All’apice delle loro encomiabili carriere, dopo anni di lavoro svolto a contatto con la sofferenza altrui, i tre ospiti sono stati chiamati a dimostrare come i successi e le vette raggiunte non siano obbiettivi da conquistare ma viatici per rivolgersi a finalità meno appariscenti ma altrettanto importanti.
I tre relatori invitati dal cons. Padovani sono:
– Evelina Tacconelli, prof. Ordinario di Malattie Infettive, Direttore Clinica delle Malattie Infettive di Verona;
– Fabrizio Abrescia, presidente di ‘Medici per la Pace odv‘;
– Massimo Valsecchi, già direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell’ULSS 20.
Tutti e tre protagonisti dell’incontro tenutosi questo primo pomeriggio in diretta streaming sul canale YouTube ufficiale del Comune di Verona – Commissioni Consiliari e avente per titolo: “Pandemia e sociale“.
“Non sono stati assegnati riconoscimenti – afferma il presidente Padovani – anche se raramente nella mia vita ho visto meritarlo maggiormente, ma richiamare l’attenzione su uno stile di lavoro, di vita, su un operato che ha permesso che nel pieno dell’emergenza Covid19, a fronte di ospedali stra-pieni, di reparti di terapie al collasso non ha perso di vista l’approccio corretto a 360 gradi da dare alla contingentazione dell’emergenza sanitaria, intervenire su tutti.
È mia opinione – prosegue Padovani – che una pandemia globale come questa, dati i flussi migratori e la semplice e innegabile opportunità di interscambio umano fra i popoli, che avviene molto frequentemente ai giorni nostri per svariati motivi, necessiti di un approccio globale. È deleterio e inammissibile, ad esempio, un delta percentuale cosi ampio di campagna vaccinale fra uno stato e un altro e all’interno dello Stato fra un ceto e un altro.
Inoltre – conclude – la vita in strada a contatto con carenze strutturali e igieniche, circondati da servizi di bassa soglia peggiora gravemente la già deleteria situazione pandemica. Ciononostante l’associazionismo coordinatosi con professionisti della sanità, di cui i relatori di oggi pomeriggio sono un esempio, ha potuto in qualche modo alzare una barriera verso il dilagare della patologia”.