La Cina punta dritto verso Vinitaly e per la sesta edizione di OperaWine, in programma domani al Palazzo della Gran Guardia di Verona, apre la ‘Via della seta’ per il vino italiano. E’ questo il focus dell’evento, che anticipa di un giorno l’apertura del Salone internazionale del vino e dei distillati, dedicato ai 104 top producer italiani selezionati da Wine Spectator.
E se per il vino Made in Italy la Cina rappresenta ancora un mercato-sfida con una quota del 5,6%, le nostre esportazioni nel 2016 fanno registrare un principio di inversione di tendenza con una crescita a valore che sfiora il 33% per oltre 120milioni di euro. Un dato che esprime il potenziale di crescita per l’export italiano di vino e su cui Vinitaly e Vinitaly International stanno concentrando le azioni di sviluppo e promozione, a favore dell’intera filiera del Paese, intercettando i player strategici della domanda, come “1919”. Il più grande operatore cinese della distribuzione online e offline (più di 1.000 negozi in tutte le province) sarà infatti presente anche a OperaWine con una delegazione guidata dal presidente e ad Robert Yang e Andrew Tan, general manager 1919, oltre a circa 40 buyer asiatici specificamente selezionati dal programma di incoming Veronafiere e ICE-Agenzia per il grand tasting con i produttori top.
Ad OperaWine ‘la via della seta’ per il vino italiano passa anche dall’Europa. L’evento infatti sarà inaugurato da Phil Hogan, Commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale accompagnato dal Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.