Nel 1962 veniva fondata nel New Jeresy la Pantone Inc., azienda divenuta il riferimento internazionale nella gestione dei colori non solo nel mondo dell’industria e della chimica, ma oggi anche nella moda, dai cappotti per l’inverno ai rivestimenti per i divani. Ne ha fatta di strada, così come il PC, che sempre in quell’anno iniziava ad essere nei pensieri tecnici degli ingegneri Pier Giorgio Perotto e Giovanni De Sandre, menti del primo personal computer: l’Olivetti Programma 101, confidenzialmente “Perottina”, dal nome dell’ingegnere capo, sviluppato fino al 1964 e prodotto tra il ’65 e il ’71.
A Verona si ripercorre questa avventura grazie al convegno “Olivetti Programma 101, gli albori del primo PC. Ascesa e declino di un sogno tutto italiano”, sabato 11 novembre, nell’ambito della rassegna OPEN INNOVISIONI dalla commissione ICT dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, con il patrocinio del dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, Appuntamento dalle ore 10 alle 12 nel Magazzino 1 (sede dell’Ordine, via S. Teresa, 12) con la presidente dell’Ordine, Alessia Canteri ed il referente della commissione ICT, Giuseppe Murari, per introdurre gli interventi di Alberto Maria Sartori – che andrà ad introdurre il contesto in cui nacque questa invenzione – e di Claudio Larini, che presenterà un emulatore di P101.
Gastone Garziera (classe 1942, alle spalle un diploma in elettrotecnica all’ITI “A. Rossi” di Vicenza nel 1961, che gli valse, nello stesso anno, l’assunzione nel“Laboratorio Ricerche Elettroniche” della Olivetti a Borgolombardo) sarà presente come relatore, protagonista di quella emblematica storia dell’imprenditoria italiana, raccontando, anche con supporti video dall’archivio storico della RAI, i presupposti e il fermento innovativo di quegli anni e il lavoro condotto sotto la supervisione di Roberto Olivetti, che portò all’alba del personal computer.
Olivetti Programma 101 è un’invenzione tutta italiana, frutto della visione illuminata della divisione elettronica Olivetti negli anni Cinquanta e Sessanta. Un team di giovani ingegneri e collaboratori che diede vita ad un calcolatore da scrivania famoso in tutto il mondo anche per un design allora rivoluzionario, firmato da Mario Bellini, e per le numerose innovazioni veicolate nell’informatica e nella tecnica elettronica. Macchina geniale per soluzioni tecnologiche e modalità d’uso, anticipò a tutti gli effetti di oltre un decennio i primi passi delle imprese americane a progetti di PC.