A dieci anni dalla prima pubblicazione di “Un Codice Rosa” l’opuscolo, voluto dall’Assessorato alle Pari opportunità e dalla Consulta delle Associazioni femminili di Verona, si conferma uno strumento fondamentale per aiutare le donne vittime di violenza.
Questo pomeriggio, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, l’assessore alle Pari opportunità Francesca Briani ha presentato la seconda edizione, aggiornata e ampliata, del vademecum nel quale sono contenute tutte le informazioni necessarie per offrire un aiuto concreto a chi subisce violenza e a chi, per questo, si trova in difficoltà. Presenti la presidente della Consulta delle Associazioni Femminili di Verona, che riunisce 19 associazioni, Annamaria Sanson e le rappresentanti delle realtà che hanno contribuito a realizzare le iniziative.
“Verona è una città virtuosa per quanto riguarda i servizi che sa offrire alle donne in difficoltà – ha detto l’assessore Briani -. Oggi siamo più preparati ad affrontare questo tipo di situazioni perché sappiamo assicurare un posto in casa protetta a chi subisce violenza e ai figli, offriamo un percorso di aiuto dal punto di vista psicologico, legale e anche di reinserimento professionale, nel caso sia necessario. Offriamo uno sportello anche agli uomini che agiscono con violenza. Rimane il fatto che denunciare non è sempre facile. Per questo abbiamo creato l’opuscolo che, indirizzando al Centro antiviolenza Petra, può rappresentare una via d’uscita alle donne in difficoltà. Il numero di chi si rivolge al Centro si è attestato attorno alle 400 unità, ogni anno. Rimane, quindi, uno strumento validissimo per uscire da una spirale in cui molte persone, ogni giorno, si vengono a trovare”.
I dati forniti dal Centro Antiviolenza Petra, che è un servizio del Comune di Verona, confermano un trend costante. Ogni anno chiedono aiuto al personale circa 400 persone. Nel corso del 2019 sono già state 405 le donne che lo hanno contattato. Circa la metà, poi, si reca fisicamente nella sede per costruire il proprio progetto di uscita dalla violenza.
Da quando il Centro Petra è stato aperto, nel 2004, le richieste d’aiuto giunte sono state 4198 e le vittime incontrate 1.889. Grazie alla convenzione con la Casa della Giovane e alla creazione di un’abitazione protetta, in questi anni, si è dato rifugio a 223 donne con 205 figli. Ma al Centro si sono rivolti anche 252 uomini e, di questi, 135 hanno avviato un percorso psicologico.
I dati raccolti dal Centro Petra confermano che la stragrande maggioranza delle violenze avviene all’interno della coppia. Nel 60% dei casi è il compagno, il coniuge o il convivente a maltrattare. Ma talvolta, la violenza non cessa nemmeno con l’interruzione del rapporto perché nel 23% dei casi sono ex compagni i responsabili dei maltrattamenti.
Le celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne proseguono domani. A partire dalle 9, in Gran Guardia, è in programma l’incontro con gli studenti e la rappresentazione teatrale “Doppio Taglio”. A seguire, l’incontro che affronta il tema del reato di “Revenge porn” e la testimonianza di Gessica Notaro.