Ogni posto di lavoro “creato” con il Reddito di cittadinanza è costato allo Stato almeno 52 mila euro, oltre il doppio di quanto spende annualmente un imprenditore privato per un operaio a tempo indeterminato full time che, mediamente, costa attorno ai 25 mila euro. E in provincia di Verona i percettori risultano essere 18mila.
L’analisi è stata realizzata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre.
A fronte di poco più di un milione di persone in difficoltà economica che, titolari del Rdc, hanno manifestato la disponibilità a recarsi in ufficio o in fabbrica, gli ultimi dati disponibili dicono che solo 152 mila hanno trovato un posto di lavoro grazie al sostegno dei “navigator”.
Ipotizzando che i titolari del RdC lo abbiano ricevuto per almeno un anno prima di entrare nel mercato del lavoro, percependo così quasi 7.000 euro, la Cgia stima che l’Inps abbia sostenuto per essi una spesa di 7,9 miliardi di euro, pari a poco più di 52.000 euro per ogni singolo neoassunto.
“Un costo – commenta l’ufficio studi – che appare eccessivo per un numero così limitato di persone entrate nel mercato del lavoro”. Secondo la Cgia “chi è in difficoltà economica va assolutamente aiutato, ma per combattere la disoccupazione il RdC ha dimostrato di non essere uno strumento efficace“.
I dati a livello provinciale dicono che nelle province di Caserta (147.036) e di Napoli (555.646) si concentrano complessivamente quasi 703 mila beneficiari del RdC. rapportati al totale in Italia (3.550.342), in queste due province campane si concentra il 20% dei percettori totali di questa misura. Come era prevedibile, altrettanto significativo è il numero di RdC erogati dall’Inps nelle grandi aree metropolitane: a Roma sono 240.065, a Palermo 212.544, a Catania 169.250, a Milano 122.873, a Torino 104.638 e a Bari 92.233.