Sono 193 le aspiranti e gli aspiranti osteopati che hanno indicato l’università di Verona come prima scelta per frequentare il corso di laurea triennale di Osteopatia, che prenderà il via con l’inizio del nuovo anno accademico dell’1 ottobre prossimo.
In totale saranno 467 i candidati che si presenteranno giovedì 5 settembre per sostenere la prova di ammissione, sommando anche le candidate e i candidati alle altre professioni sanitarie che hanno indicato Osteopatia in seconda o terza opzione. I posti a disposizione sono 40.
Le studentesse e gli studenti che accederanno al corso otterranno la prima qualificazione universitaria in questo settore importante per la salute, un percorso formativo che conferma la centralità per l’università di Verona della formazione nell’ambito della prevenzione in tutti gli ambiti intesa come attenzione crescente al benessere della persona.
“Il nuovo percorso formativo – afferma il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – fornirà alla rete sanitaria territoriale e nazionale professioniste e professionisti competenti negli interventi di prevenzione grazie alla collaborazione con i medici e con le altre professioni sanitarie. Formare queste ragazze e ragazzi all’interno del sistema universitario consentirà anche di ampliare gli ambiti di studio e applicazione dell’osteopatia grazie alla ricerca scientifica, con importanti ricadute sugli interventi osteopatici”.
Parola d’ordine prevenzione nei diversi ambiti, a partire dai disturbi del sistema muscoloscheletrico, alla prevenzione dei disturbi del sistema nervoso, alla prevenzione dei disturbi del sistema circolatorio, alla promozione dell’igiene posturale e del corretto movimento, al mantenimento della salute nei soggetti sani e in persone con disturbi cronici del movimento o viscerali.
In Italia sono circa 12mila gli operatori che, sulla base di una formazione disomogenea, svolgono l’attività di osteopata lavorando in autonomia o in collaborazione con altri professionisti della salute in studi privati. L’attrattività di questa professione è ancora più chiara se si considerano la richiesta crescente di prestazioni professionali e i fabbisogni di prevenzione previsti negli obiettivi di salute inseriti nei Piani sanitari nazionali e regionali.
“Il nuovo percorso universitario – spiega Nicola Smania presidente del corso di laurea – nasce per valorizzare una risorsa professionale già presente e per garantire, allo stesso tempo, un percorso formativo omogeneo, per tempi e modalità, e pertinente agli obiettivi di salute definiti dal Ministero della Sanità. Inoltre, è già stata attivata, a livello ministeriale, una commissione per il riallineamento dei diversi percorsi formativi già esistenti che valorizzi le figure professionali che sono già presenti nel mercato del lavoro”.
Il corso di Laurea triennale di Osteopatia è stato attivato dal Mur, con decreto dell’1 dicembre 2023. L’Ateneo ha potuto attivare questo nuovo percorso di formazione grazie a una struttura didattica capace e coerente, anche a livello organizzativo, e grazie alle conoscenze e competenze già presenti in questo settore.
“La nostra università – aggiunge Smania – è riferimento su tutto il territorio nazionale nell’ambito dell’Osteopatia grazie all’esperienza decennale del Master di primo livello inOsteopatia nelle disfunzioni neuro muscolo scheletriche che ha formato più di 1500 professioniste e professionisti provenienti da un percorso di laurea nelle professioni sanitarie”.
La nuova figura professionale sarà in grado di prevenire i sintomi o disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico, in tutte le fasce di età individuando e trattando le disfunzioni somatiche, con tecniche di valutazione e trattamento manuale. Quindi, il ruolo cardine dell’osteopatia sarà quello della promozione della salute e della prevenzione, in tutte le sue forme, con l’auspicio che possa dare un valido contributo nella gestione della cronicità in collaborazione con medici e con le altre professioni sanitarie. Potrà operare in autonomia o collaborare in gruppi multiprofessionali contribuendo al benessere del paziente nell’ambito degli interventi previsti dalle linee guida e dalle buone pratiche. Sarà in grado di educare in autonomia o in collaborazione con altri professionisti, il singolo soggetto, i caregiver e la collettività alle buone prassi per la prevenzione e mantenimento della salute. Verificherà, inoltre, i risultati del proprio intervento rispetto agli obiettivi concordati con l’utente o con il gruppo multiprofessionale. Collaborerà con gli altri professionisti sanitari nei casi di disfunzioni somatiche secondarie a patologie. Potrà svolgere attività di ricerca nelle banche dati per definire linee guida e buone pratiche e svolgere attività di consulenza e formazione nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, dove siano richieste le sue competenze professionali.