Non sono passati nemmeno tre giorni dalla manifestazione davanti la sede Agec, che gli esponenti di Prima Verona rincarano la dose individuando precise responsabilità in capo al Presidente Roberto Niccolai di cui, dopo il verificarsi di un altro episodio di insetti nei piatti dei bambini veronesi, questa volta nella mensa scolastica delle Elementari “Maggi” a Porto San Pancrazio, ne chiedono la “testa”.
Mauro Bonato e Michele Croce rispettivamente capogruppo in Comune e leader di Prima Verona sottolineano: “L’autunno 2019 sarà ricordato come una tragica odissea per le famiglie veronesi, stritolate tra un aumento ingiustificato (perché copribile dagli utili ai sensi di legge) del 20% delle rette delle mense e la scoperta quotidiana di vermi e larve nei piatti dei figli. E’ di ieri un altro caso nella scuola di borgo San Pancrazio. Il Presidente di Agec Niccolai, colpevole di mancanza di controllo, aumento delle rette ingiustificato, omissione di intervento, rimane tuttavia attaccato alla poltrona.”
“Intervenga ora e subito, per una volta, il Sindaco Sboarina, revocando il sig. Niccolai e imponga la sostituzione della ditta che cucina con i vermi e le larve, utilizzi gli utili di Agec per pagare il costo delle mense senza mettere le mani nelle tasche delle famiglie, restituisca le somme in più già richieste e versate. Il tempo c’è visto che il bilancio di Agec non è ancora stato approvato dal socio Comune di Verona.
Altrimenti – concludono Bonato e Croce – sarà collaborazionismo”.
Non meno tenero il commento di La Paglia, Benini e Vallani, che a rappresentanza del Partito Democratico rilevano:
“Visto il moltiplicarsi dei casi di presenza di corpi estranei nei piatti dei bimbi che usufruiscono del servizio di mensa scolastica, chiediamo al Sindaco e all’assessore di smetterla con i proclami sull’internalizzazione del servizio, che è una soluzione (sempre ammesso sia veramente tale) di medio-lungo periodo, e di concentrarsi, piuttosto, sulle necessarie verifiche alla catena dei controlli che dovrebbero prevenire il verificarsi di simili episodi.
Troppo facile scaricare il fardello sulla ditta appaltatrice, la quale occorre ricordare che ha vinto un appalto costruito con le premesse che ci sono tristemente note e sul criterio del massimo ribasso. L’interlocutore nostro e delle famiglie non è Euroristorazione ma Agec, perché è a questa “azienda speciale” – braccio operativo del Comune di Verona – che spettano i controlli.
Sbandierare l’alta qualità degli ingredienti è propagandistico se poi non c’è una organizzazione in grado di intercettare vermetti e larve. In questo senso, l’aumento del 20% della retta per la ristorazione scolastica decisa dalla giunta lo scorso luglio si sta rivelando assolutamente ingiustificato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Michele Bertucco, capogruppo di Verona e Sinistra in Comune.
“Posta la necessità, condivisa, di portare avanti il progetto di internalizzazione del servizio di ristorazione scolastica, occorre capire cosa ci sia all’origine dei casi di insetti ritrovati da alcuni bambini nei loro piatti. Al di là delle penali alle ditte incaricate, se la situazione sta sfuggendo di mano è necessario soprattutto intervenire con i dovuti correttivi organizzativi.
Non c’è un torto da vendicare ma una qualità del servizio da ripristinare. Le criticità di cui soffre erano evidenti già nel dicembre 2017, quando il bilancio di gestione 2016 mostrava risultati non propriamente allineati con le aspettative. Le scuole veronesi servite sono in tutto 140 per un totale di 2,3 milioni di pasti serviti (Agec ne gestiva direttamente 58). Pochissimi i controlli: a fronte degli 800 previsti ne erano stati effettuati solo 642, tutti a campione. La percentuale di gradimento delle famiglie era del 74% a fronte dell’88% atteso. Facile attendersi un peggioramento dei dati”.