Sinistra e destra sono concetti superati. Roba obsoleta. Stelle polari oscurate che non incontrano più le esigenze dei cittadini. Occorre un rinnovamento della classe dirigente.
Una politica che sappia destreggiarsi con dinamismo nelle pieghe di un mondo in continua evoluzione. Amministratori che sfruttino le potenzialità di Verona apportandone benefici continui.
A tal proposito proponiamo la lucida e precisa analisi del Consigliere Comunale PD Damiano Fermo, che fornisce interessanti spunti di riflessione.
“Dov’è il progresso e dove la conservazione? Dov’è la sinistra e dov’è la destra? I cittadini non si riconoscono più solo in queste categorie. Per fortuna abbiamo capito che bene e il male non è tutto da una parte. Che dirsi di sinistra non vuol dire nulla se poi non si agisce. Oggi Verona ha bisogno di una politica che sappia creare opportunità di crescita, personale e collettiva, senza perdersi dentro recinti del passato.
E’ il momento che una nuova generazione di amministratori emerga, che abbia vissuto esperienze internazionali, che sappia quanto c’è bisogno di innovazione nelle nostre fabbriche e servizi, che abbia una visione chiara di dove dobbiamo puntare per tornare “competitivi”. Ma serve sicuramente anche l’esperienza di chi ha storicamente provato a dare una scossa a Verona e non ci è riuscito. E non sono le sigle di partitini vecchi e nuovi a poter insegnare qualcosa.
Imprenditoria, associazioni di categoria, fondazioni bancarie, sindacati e partiti stessi, soffrono tutti di immobilismo di fronte alle sfide che oggi un’area metropolitana in connessione col mondo come Verona deve affrontare. Ma la stragrande maggioranza dei veronesi no, non può permettersi l’immobilità. Se ci saranno progetti politici che si dimostreranno capaci di creare nuova, libera, sana, sostenibile, ricchezza, potranno contare sull’attenzione di un elettorato più libero.
Non interessa a nessuno il balletto di chi è più a sinistra o a destra di chi. Se Tosi parla o non parla con Renzi interessa solo ai generali senza truppe delle movimentate correnti politiche veronesi.
In dieci anni di amministrazione Tosi abbiamo visto consumare le risorse storiche del territorio (cariverona e agsm hanno finanziato le spese del bilancio comunale, ma le casse finiscono). Nessuna scelta capace di attrarre nuovi investimenti per creare nuove, fresche, risorse. Ma l’attuale Sindaco rimane una figura di riferimento per i veronesi e di questo dobbiamo prenderne atto. Significa che lo sforzo deve essere orientato a consegnare alla gente una nuova proposta, che vada oltre la sterile opposizione.
Chiediamoci, per esempio, cosa possiamo fare per aumentare il turismo di qualità e il benessere nelle periferie, cosa dobbiamo fare per l’emergenza casa, quando abbiamo 500 appartamenti pubblici sfitti e 90 udienze di sfratto a settimana. Cosa possiamo fare per aiutare il tessuto produttivo delle PMI locali dell’agroalimentare, dell’automazione, del marmo. Chiediamoci se è prioritario parlare del traforo o se è più importante promuovere il marchio Verona all’estero per aumentare la richiesta delle nostre eccellenze, materiali e culturali. Quale di queste due strade farà aumentare maggiormente il reddito dei cittadini veronesi?
Possiamo scegliere, se vogliamo una città piccola, dove la politica si parla addosso, o se abbiamo un’idea grande per Verona, se vogliamo lavorare per farla diventare una capitale internazionale, della bellezza, del turismo, della cultura, delle produzioni d’eccellenza.
Se il cosiddetto centro sinistra si dimostrerà maturo, smettendo di anteporre le proprie parole d’ordine alla comprensione di una cittadinanza con la quale non ha mai avuto una grande sintonia, per governare questa città e le sue enormi potenzialità, saranno altri a doverci chiedere di far parte del viaggio, appoggiando il nostro programma”.
DAMIANO FERMO