Giro di boa anche per il ChievoVerona, che dopo la pausa riprende il campionato con un posticipo molto difficile a Torino, in casa Juventus. Nonostante la consapevolezza di affrontare la capolista e una potenza del calcio internazionale, Mister Di Carlo e i suoi si dicono “pronti alla battaglia” guardando non tanto alla Juve, ma a se stessi e sapendo che i punti di forza del Chievo sono la compattezza, l’organizzazione e soprattutto il coraggio, l’elemento chiave per tentare qualsiasi grande impresa.
A rompere gli indugi sono i gialloblù che partono subito all’attacco con Meggiorini che ci prova di destro dopo un rimpallo, ma Perin è pronto e respinge. Anche la Juve si accende sin dai primi minuti tanto che al 13’ può già festeggiare il primo gol: Douglas Costa converge verso il centro e dai 25 metri col sinistro la mette nell’angolino alla sinistra di Sorrentino, che non può nulla. Nonostante un Chievo propositivo e con il giusto atteggiamento, i padroni di casa continuano a spingere finchè al 45’ non riescono a trovare la seconda rete: Dybala con un’incursione centrale crea il panico nella difesa clivense e serve in mezzo ad una selva di gambe Emre Can, che è bravo con il piattone a battere Sorrentino con un destro piazzato.
Il match riprende col botto: al 53’ per un tocco con il braccio in area di Bani su un tiro Douglas Costa , viene fischiato il calcio di rigore in favore della Juventus. Al dischetto va Ronaldo che apre il piatto, ma Sorrentino non si sorprende: il portiere “dagli occhi della tigre” si allunga molto bene alla sua sinistra e devia in calcio d’angolo, diventando il primo portiere ad aver parato un rigore a CR7 da quando è in Serie A. I gialloblù non demordono e al 67’ concedono ancora qualche brivido ai bianconeri, grazie allo spunto di un giocatore classe 2000, entrato pochi minuti prima, Emanuel Vignato che va a servire benissimo Giaccherini che a sua volta mette un bel cross per Meggiorini, che, però, di testa non riesce a dare forza e precisione. Al 72’ è di nuovo il Chievo a condurre i giochi: dopo una respinta della difesa bianconera, Rossettini riesce a tirare dal limite dell’area un diagonale che impegna Perin, bravo a mandare in corner. L’ultima parola, però è sempre della Juve che all’84’ chiude definitivamente la partita: da un calcio di punizione vicino all’area clivense, Bernardeschi pennella il cross per Rugani, che lasciato colpevolmente solo, schiaccia il pallone in porta.
Nonostante la netta sconfitta per 3-0 contro una stratosferica Juve, il Chievo di oggi è comunque una realtà positiva ed ha confermato di poter affrontare con personalità anche le squadre più forti.
Angela Coppola