#NonAndràTuttoBene #1 – Agenzie di viaggio: “Per noi non c’è futuro senza adeguate risposte”.

 
 

Cosa vuol dire essere un’agenzia di viaggi, una delle 9500 realtà che sono nel territorio italiano e che coinvolgono lavorativamente 75.000 persone?

Drammatico lo scenario con un amarissimo retrogusto di realismo; quel luogo da dove riparte (o ripartiva) verso le mete più disparate del globo la desiderata di milioni e milioni di connazionali. Di fronte a noi consumatori, edótti soltanto ora circa il loro ruolo fondamentale, professionalità e competenza di chi opera per rendere un viaggio quella cosa che – sui libri/Facebook/Instagram/Twitter – viene descritta come “il cambiamento della mia vita“.

Proviamo dunque a tracciare anche noi sulla cartina geografica del tempo, una sorta di breve “marcia di avvicinamento” verso la manifestazione di domenica che vede coinvolte tantissime categorie di quel mondo dell’imprenditoria e del commercio scaligero (e nazionale) così sofferente per le conseguenze nefaste dell’attuale pandemia di SARS-COVID2…e del (non) governo Conte.

Anche le Agenzie di Viaggio rispondono dunque “Presente” alla forma di protesta che vi abbiamo già raccontato in questo articolo.
La loro presenza simbolica è stata anticipata da un comunicato congiunto nel quale si condividono riflessioni ad ampio spettro, analisi delle criticità attuali e – soprattutto – intendimenti e possibili soluzioni.

L’ingresso dell’agenzia viaggi scaligera “NumberNine Travel” di via Giuseppe Garibaldi 9A.

Il presente comunicato è da considerarsi una sorta di “atto secondo“, dopo la prima nota diffusa sempre dalle Agenzie Autonome del Veneto, di cui la NumberNine Travel di via Giuseppe Garibaldi 9A (a due passi da Piazza Erbe), attraverso il titolare Claudio Sartori ne riprende e condivide la traccia.

Rappresentiamo quel comparto economico che contribuisce alla produzione del 13% del PIL, quel comparto che, attraverso il proprio lavoro quotidiano, sostiene e promuove in maniera indipendente il nostro bellissimo Paese.
Contribuiamo a far girare l’economia nazionale riempiendo gli aerei, le navi, gli hotel, e i pullman; portiamo in Italia milioni di visitatori, organizzando le vacanze e la logistica per la maggior parte degli spostamenti, dando lavoro alle guide, ai taxi, agli NCC, riempiendo i nostri musei, i siti archeologici etc…

A noi, che senza fermarci ci siamo adoperati per far rientrare i nostri clienti a casa da tutte le parti del mondo assolvendo ad una funzione sociale, a differenza delle altre tipologie di imprenditori, non basterà rialzare la serranda per riattivare la nostra attività: per questo, pur essendo consapevoli dello sforzo che lo Stato ha fatto e continuerà sicuramente a fare, vi chiediamo l’adozione di misure straordinarie in grado di impedire il tracollo del nostro settore”.

L’emergenza COVID19 è senza ombra di dubbio – prosegue il comunicato – la più brutta situazione occorsa al nostro Paese fin dai tempi della Guerra Mondiale. E di sicuro non siamo che una parte di quanti sono stati travolti da questo tsunami devastante, ma in particolare il turismo ne ha risentito in modo peggiore rispetto al resto delle aziende nazionali perché oltre allo stop totale imposto ragionevolmente da questioni di sicurezza, abbiamo visto andare in fumo anche i 6 mesi delle nostre precedenti attività.

Annullamenti, sospensione dei voli, rientri con emissione di nuova biglietteria… un’emorragia di denaro che ci ha letteralmente messi in ginocchio già dai primi giorni del lockdown. 

Non parliamo quindi del “durante” e del “dopo”. 

Non riteniamo nemmeno immaginabile poter vedere un futuro senza aiuti estremamente concreti.
Saremo inevitabilmente il settore che ripartirà più tardi quindi, in sintesi, il danno maggiore, il danno più lungo, la considerazione minore. 


In sintesi, ecco la situazione:

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CRITICITÀ

· Situazione di “Danno emergente e lucro cessante”, dovuti alla tracollo del fatturato 2020 nonché al mancato guadagno per almeno un anno (tempo necessario e minimo perché il comparto turistico riesca a rientrare a regime).


· Difficoltà a mantenere gli attuali livelli occupazionali (i licenziamenti aumenterebbero il rischio di rimettersi in piedi e diventerebbero un peso per lo Stato).

· Perdita di denaro a causa dei pagamenti ad alcune compagnie aeree che non accennano a rimborsare le agenzie.

· Perdita di liquidità a causa dei pagamenti a strutture italiane o straniere che non vogliono o non possono rimborsare.

· Cause giudiziarie lunghe e probabilmente fallimentari (durata come minimo 3 anni), con notevoli esborsi di denaro, per provare a recuperare il nostro denaro da parte di tutte le compagnie aeree e da alcune strutture alberghiere.


CONTROMISURE

. Ripartenza del settore turistico nel più breve tempo possibile, anche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione delle associazioni di categoria a lavori su protocolli idonei e necessari alla ripartenza;

. Individuare se e quali urgenti iniziative di competenza adottare, anche in occasione dell’emanazione dei prossimi decreti per consentire, in attesa della ripartenza, alle agenzie di viaggio e a tutti i lavoratori del settore di affrontare il periodo di chiusura, dalla garanzia di un’immissione immediata di liquidità a fondo perduto a copertura del mancato fatturato alla previsione di ammortizzatori sociali, dall’esonero o sospensione dei principali oneri (scadenze fiscali e contributive) ad una tassazione agevolata per almeno 2 anni, fino a incentivi per chi investe nel settore;

· Garantire liquidità immediata alle agenzie di viaggio;

· Sostegno al reddito per i titolari di agenzie viaggio e contributo per i titolari di agenzia viaggio;

· Ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti di agenzie viaggio: cassa integrazione straordinaria in deroga per i lavoratori dipendenti per una durata di almeno 12/18 mesi;

· Esonero pagamento contributi INPS, necessario per almeno 6 mesi;

· Esonero pagamento tributi locali, tasse regionali ed utenze, necessario per almeno 6 mesi;

· Proroga scadenze fiscali: sospensione e successiva rateizzazione in 36 mesi di tutti i pagamenti fiscali per 12 mesi;

· Indennizzare le cancellazioni registrate e la perdita di fatturato. 

Credito d’imposta, utilizzabile da subito, in compensazione della differenza tra ricavi o compensi registrati nell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2019;

· Credito di imposta per chi investe nel turismo dopo la crisi, in modo da permettere al settore di risollevarsi dopo questi mesi di difficoltà;

· Sgravi fiscali per i clienti viaggiatori, detrazione totale del costo del viaggio per chi è soggetto al pagamento dell’Irpef, valido per tutti i servizi turistici fruiti sul territorio nazionale;

· Istituzione di un tavolo di crisi presso la Regione Veneto e partecipazione di tutti gli operatori turistici al fine di studiare ed attuare una serie di misure di sostegno a salvaguardia delle imprese turistiche;

· Credito d’imposta per botteghe e negozi ed esercizi A10;
. Si richiede, per tutto l’anno 2020, un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione.

· Flat Tax per almeno 2 anni.

 
 

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