“Non ho mai autorizzato alcun patrocinio per l’opuscolo dal titolo ‘Trans* con figl3’ e tantomeno per i relativi eventi di presentazione. Il libretto in questione contiene fra l’altro indicazioni fuorvianti sulla fecondazione artificiale, tra cui pratiche non previste dalle normative che regolano la procreazione assistita, e che possono anche costituire un rischio per la salute”.
Un fulmine a ciel “grigiotto”, non solo per via dell’attuale dominio di Giove Pluvio sul veronese tutto (o quasi).
Acque piovane e comunque agitate in merito ad uno dei tanti eventi che corredano (e vanno oltre) la giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia che si celebra proprio oggi.
Il virgolettato di cui sopra appartiene al Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità in persona, Eugenia Roccella, che spariglia nuovamente le già contestate carte presentate dall’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Verona Jacopo Buffolo.
“Ho grande rispetto per le persone trans, per le cui problematiche è necessaria un’attenzione sensibile – prosegue Roccella -, ma nell’opuscolo sono contenuti capitoli come ‘la riformulazione del concetto di gravidanza’, in cui si teorizza che bisogna superare l’associazione fra gravidanza e femminilità, e si riportano frasi come ‘la gravidanza e il parto erano per me esperienze molto maschili’. Ritengo fondamentale invece ricordare che la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno sono eventi indissolubilmente legati al corpo femminile, e che l’esperienza che accomuna gli esseri umani è proprio quella di essere nati dal grembo di una donna“.
“Non ho quindi mai autorizzato alcun patrocinio diretto o indiretto del libro – conclude la ministra -, e ricordo che lo stesso portale ‘Infotrans’ è realizzato con fondi del Pon 2014-2020, quindi in epoca antecedente all’insediamento dell’attuale governo”.
Ambienti di Palazzo Barbieri, nella serata di ieri, hanno rinnovato quanto sostenuto qualche giorno fa – in risposta al pressing del centrodestra – dall’assessore Buffolo.
Ci si appella alla pubblicazione del libro, oggetto del contendere, presentato nel mese di Marzo ad un evento a Livorno, il quale avrebbe avuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento delle Pari Opportunità e dall’Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.