“Non anno colpa: un errore ortografico contro la povertà educativa”. Balza subito all’occhio quell’errore ortografico che vuole essere una provocazione a riflettere, un punto di partenza da cui far nascere una riflessione più ampia sulla povertà educativa e sulla volontà di una collettività di porvi attenzione e, soprattutto, rimedio.
Il claim scelto dalla campagna, “non anno colpa” parte infatti da un voluto errore ortografico per porre l’accento sul fatto che la responsabilità NON È dei minori o delle loro famiglie, ma risiede nel cuore stesso della comunità (educante) che, appunto, può commettere errori ma può anche sviluppare azioni condivise per prevenirli e ripararli.
A questo si rivolge il progetto, di durata biennale, che intende rafforzare la “comunità educante” dei quartieri di Golosine e Santa Lucia, rendendola più efficace, attiva e organizzata nel contrasto alla povertà educativa.
“E’ un progetto molto importante – evidenzia l’assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni –, che coinvolge molto l’Amministrazione, perché la comunità è fatta da tante persone, di tante voci e anche di tante tinte. L’errore è considerare che qualcuno abbia colpa. Non è da qui che dobbiamo partire, anzi, invece di dare colpe, cerchiamo soluzioni. L’Amministrazione, come tutti noi, deve investire sul futuro e questa è un’occasione che ci viene data. I servizi sociali collaboreranno in stretta connessione in questo progetto, con tantissimi partner, e questa è la comunità: una realtà fatta da tante voci che vogliono sviluppare un ambiente diverso da quello che in questo momento stiamo vedendo. Questo progetto è finanziato grazie al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, che viene dal bando dell’impresa sociale ‘Con i Bambini’. E’ importante ricordarlo perché evidenzia che siamo stati meritoriamente riconosciuti come operatori attendibili e credibili”.
Obiettivi. Con “Non anno colpa: un errore ortografico contro la povertà educativa” si punta a coinvolgere i partner e chiunque vorrà unirsi alla sfida, in un percorso che prevede di costruire responsabilità condivisa tramite una ricerca sociale nei due quartieri per comprendere meglio il fenomeno; tavoli tematici per progettare e sperimentare azioni di contrasto; la definizione di un patto educativo e degli strumenti di lavoro della comunità educante.
Il progetto è stato illustrato questa mattina dagli assessori alle Politiche sociali Luisa Ceni, Politiche Educative e Scolastiche Elisa La Paglia e Politiche giovanili e Pari opportunità Jacopo Buffolo. Presenti il presidente della Circoscrizione 4^ Alberto Padovani, dell’Ufficio Educazione Progettomondo e coordinatrice Progetto Lacci Marina Lovato, la responsabile del Centro Sociale Territoriale CST 4 Golosine, S.Lucia, Borgo Roma Annamaria Baù e la coordinatrice Rete Tante Tinte IC 12 Monica Tardiani.
“Il settore politiche educative partecipa al coordinamento delle progettualità che ci sono sulla zona – ha spiegato l’assessora Elisa La Paglia – e che insistono in particolare sulle scuole dei quartieri interessati. L’obiettivo, oltre al benessere di studenti e studentesse, è la lotta alla povertà educativa, alla dispersione scolastica. Sono punti comuni sui quali la città ha preso un impegno, quindi il ringraziamento va a chi fornisce gli strumenti non solo di competenza ma anche economici per offrire soluzioni concrete al problema”.
“Non bisogna cercare chi ha le colpe ma rigenerare la comunità – ha dichiarato l’assessore Jacopo Buffolo –. Il problema degli adolescenti di oggi è la fragilità degli adulti, per questo fra i lavori che dobbiamo fare vi è la ricostruzione di una comunità, senza caricare di ulteriori pesi i ragazzi e le ragazze”.
L’iniziativa e la provocazione. Gli abitanti dei quartieri Golosine e Santa Lucia, mercoledì scorso, nel giorno della ripresa delle lezioni, sono stati colpiti da un errore ortografico affisso proprio vicino ai plessi scolastici dei rioni. Gli striscioni con la scritta “Non anno colpa” non sono passati inosservati, e hanno suscitato una serie di punti interrogativi nei passanti.
Si tratta della campagna di sensibilizzazione contro la povertà educativa, promossa da una cordata di associazioni nell’ambito del progetto Lacci che ha per capofila l’ong Progettomondo.
“Si parla di povertà educativa quando è compromesso il diritto di ogni minore di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni – ha spiegato Marina Lovato –. È un fenomeno multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. Non è quindi solo legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva, quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo”.