NO di Sinistra Italiana al Polo Logistico di Campagnola

 
 

“Come ben è risaputo il territorio di Campagnola è un territorio fragile dal punto di vista storico e naturale. E’ presente una corte storica del 1300, è territorio di risorgive e in fascia di ricarica degli acquiferi ed è già soggetto a forti criticità antropiche: la Strada SS434 Transpolesana, la discarica e l’impianto di inertizzazione rifiuti pericolosi di Ca’ Bianca, il Polo Siderurgico di Vallese, il polo logistico-produttivo Belvedere, ed ora l’ipotesi di un nuovo insediamento per polo logistico. Il nuovo intervento in progetto interessa un’area di 127.000 mq, corrispondente a 17 campi da calcio, su cui verrebbe costruito un edificio di circa 770.000 mc, un volume pari a oltre 2500 appartamenti da 100 mq”.

La premessa è di Luca Perini, Segretario Provinciale di Sinistra Italiana Verona e Antonio Composta, Consigliere Comunale Zevio Bene Comune che assieme ad Italia Nostra e un Comitato di cittadini residenti, sostengono “come la procedura urbanistica adottata dal Comune di Zevio per autorizzare la realizzazione del Polo Logistico di Campagnola risulti in contrasto con la normativa urbanistica – edilizia vigente. Viene contestato tra l’altro che quell’enorme intervento edificatorio, che rappresenta quasi la metà dell’intera capacità edificatoria concessa ai sensi della LR 14/2017 al Comune di Zevio, non venga nemmeno considerato e calcolato come “consumo di suolo”.

“Oggi la Provincia – sottolineano- ha la possibilità e la competenza di intervenire sulla vicenda in base alla Legge regionale 23 aprile 2004 n. 11 “NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO E IN MATERIA DI PAESAGGIO” la quale prevede espressamente: 

Art. 30 – Annullamento dei provvedimenti comunali e poteri sostitutivi.

Comma 1    Entro due anni dalla loro adozione le deliberazioni ed i provvedimenti comunali che autorizzano interventi non conformi a prescrizioni degli strumenti urbanistici o dei regolamenti edilizi, o comunque in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia vigente al momento della loro adozione, possono essere annullati dalla Provincia.

Comma 3    In pendenza delle procedure di annullamento il Presidente della Provincia può ordinare la sospensione dei lavori.

 

Il motivo principale su cui poggerebbero i provvedimenti della Provincia sarebbe appunto il mancato rispetto della normativa urbanistica da parte del Comune di Zevio. 

Il TAR ritiene illegittima anche la decisione della competente Commissione Regionale di non sottoporre a VAS il progetto, rilevando che non erano state adeguatamente considerate le criticità evidenziate anche da ARPAV in merito agli impatti dell’intervento sull’ambiente, l’aria, la viabilità comunale, la salute della popolazione residente ( più di 12.000 “esposti”), il consumo di suolo e la perdita delle funzioni ecosistemiche sottratte alla collettività nel momento in cui ilo suolo viene occupato da superfici impermeabili e, infine, gli impatti complessivi e cumulativi generati dall’apporto di altre fonti di inquinamento già presenti nell’area interessata al progetto.

Le tematiche “ambientali” possono costituire quindi un ulteriore argomento a sostegno del provvedimento provinciale di annullamento dell’autorizzazione rilasciata dal Comune di Zevio e, nel frattempo, di sospensione dei lavori.

Come Sinistra Italiana Verona sosteniamo le richieste del Comitato NO Polo Logistico di Campagnola e dei consiglieri di Zevio Bene Comune, che hanno sollecitato l’intervento del Presidente della Provincia e informato tutti i Consiglieri provinciali con una segnalazione inoltrata il 27 luglio scorso ai sensi dell’art. 30 LR 11/2004””.