Favorire la conoscenza di temi importanti che riguardano la salute di tutti, ma anche fare chiarezza e contrastare la diffusione di false notizie in medicina. Sono questi gli obiettivi della collaborazione nata di recente tra l’Accademia di Agricoltura scienze e lettere di Verona e l’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona, promossa dai rispettivi presidenti Claudio Carcereri de Prati e Carlo Rugiu.
Il sodalizio si concretizza attraverso una serie di incontri divulgativi aperti alla cittadinanza. Il prossimo, dal titolo provocatorio “La vera Scienza”, si terrà mercoledì 6 febbraio alle 17 nella sede dell’Accademia in via Leoncino, 6. Relatore sarà il professor Giovanni De Gaetano, presidente dell’IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli (Isernia), mentre la moderazione è stata affidata a Nicola Sartor, rettore dell’università degli Studi di Verona e membro effettivo dell’Accademia.
«Il tema conduttore di questo incontro – spiega il dottor Massimo Valsecchi, Segretario dell’Accademia e membro della commissione Cultura dell’Ordine dei Medici – è che non c’è una vera scienza e che non c’è una scienza ufficiale, ma un processo in continuo divenire. L’avvento della tecnologia ha portato a pensare che l’errore sia un fattore eliminabile dei processi di conoscenza; così non è, perché la scienza si evolve partendo dalle ipotesi fatte, verificandole, correggendo gli eventuali errori in un continuo processo di avvicinamento alla possibile soluzione. Il caso emblematico, continua Valsecchi, «è quello che ha visto tempo fa come protagonista il bambino inglese Alfie Evans. I medici avevano previsto che sarebbe morto non appena disinserito dai supporti meccanici che lo tenevano in vita, invece sono trascorse molte ore. Questo sta a significare che la diagnosi era giusta, ma l’approccio di comunicazione errato. Il medico fa delle previsioni, ma non ha la certezza assoluta di quello che accadrà perché le variabili sono tante. Serve quindi anche nei medici una preparazione filosofica che li guidi ad accettare l’errore e l’incertezza».