Dalle fabbriche ai magazzini ai centri commerciali fino ai servizi sanitari, l’adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per l’intera giornata di oggi è stata molto alta anche nel veronese.
Praticamente deserte molte delle medio grandi fabbriche della metalmeccanica scaligera dove ai temi propri della protesta odierna si è aggiunto anche il malcontento per lo stallo del rinnovo del contratto nazionale di lavoro. In Siapra, Bonferraro, Acciaierie Verona, Acciaierie Venete, Manni, Fonderie Zanardi, Prime Industrie l’adesione ha sfiorato il 100% tra gli operai.
Nel commercio hanno incrociato le braccia almeno il 50% dei lavoratori e lavoratrici con punte dell’80% in particolare nei centri commerciali e alcune aziende del terziario. Un lavoratore su due ha aderito anche nella logistica, mentre nel cartario le cifre dell’adesione oscillano tra il 40 e il 50%.
I servizi pubblici hanno fatto del proprio meglio al netto di precettazioni (ad esempio nei trasporti), fasce protette e rispetto dei servizi minimi essenziali. Ad esempio,
nel primo turno del mattino in Aoui Verona risultava mancare poco più del 50% del personale non dirigente. Nei Comuni l’adesione più alta si è registrata nei servizi educativi dove ha scioperato ben oltre il 50% del personale con punte molto significative negli asili nido alcuni dei quali non sono riusciti a garantire il servizio.
Nel corteo che si è mosso da Piazza Cittadella erano presenti almeno 2.500 persone.
“Con questa giornata di mobilitazione lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati in tutte le città italiane hanno dato un segnale molto forte al governo, sottolineando l’inefficacia delle politiche a sostegno di redditi e salari e la dannosità di molte misure che vanno a deprimere anziché rilanciare il tessuto produttivo” commenta Francesca Tornieri, Segretaria Generale Cgil Verona. “Ma il messaggio di una maggiore attenzione ai temi dell’equità e della giustizia sociale vale anche rispetto alle numerosissime vertenze che solcano il territorio scaligero, rischiando di approfondire i divari sociali e di alimentare le diseguaglianze a livello locale” conclude Tornieri.
“La spinta a questa importante partecipazione dei lavoratori allo sciopero e alla manifestazione nasce dalla forte riduzione del salario per i dipendenti” diceGiuseppe Bozzini, Coordinatore Provinciale di Verona Uil Veneto. “Anche a Verona cresce l’economia ma si impoveriscono i lavoratori, crescono i pensionati e gli anziani ma diminuiscono i valori delle pensioni e si riducono i servizi sanitari e assistenziali. Se non si recuperano risorse nell’economia sommersa e nell’evasione fiscale per tornare ad investire nel lavoro e nella sanità siamo destinati al tramonto del bel paese” conclude Bozzini.