Gli spazi del giardino di Castelvecchio tornano al centro della sperimentazione artistica. Collocata in questi giorni, sotto la statua di Cangrande, l’installazione Orizzonte dell’artista ateniese Costas Varotsos, primo di una serie di prestiti accordati alla direzione dei Musei Civici da alcune gallerie d’arte.
Gli spazi esterni di Castelvecchio sono sempre stati, a partire dalla direzione di Licisco Magagnato, anche luogo di ricerca artistica. Una caratteristica che si è mantenuta a lungo, basti pensare alle mostre degli anni ’70, per poi arrivare all’esposizione ‘Giardino dei passi perduti’ di Peter Eisenman o all’installazione di Herbert Hamak sui camminamenti di Castelvecchio e, negli anni più recenti, alla mostra di Igor Mitoraj.
Una tipologia di contaminazioni artistico-ambientale che, con l’opera di Varotsos, torna ora nuovamente ad animare il giardino del museo.
L’energia, lo spazio e il tempo sono gli elementi che caratterizzano il lavoro di dell’artista ateniese, noto per le sue sculture site-specific collocate in esterno in varie parti del mondo e fatte in ferro o acciaio e, soprattutto, con il vetro che rappresenta la materia che più ne definisce il suo lavoro.
‘Orizzonte’ è un’opera del 1996 in ferro e vetro che l’artista, abituato a cimentarsi in grandi spazi spesso naturali, ha pensato di installare nel giardino del Museo. Una collocazione che sarà particolarmente apprezzata nel momento in cui il visitatore esce dalla Galleria delle Sculture, per raggiungere la Reggia del Castello attraversando la porta del Morbio.
La trasparenza del vetro è utilizzata per portare lo sguardo del visitatore oltre l’opera e ristabilire una relazione con la realtà della visuale, mentre la forma diventa una ‘lente’ per osservare il mondo pensato e in qualche modo circoscritto nell’immagine proposta dall’artista; infine lo spazio è l’altro materiale di cui Vartsos si serve per realizzare l’opera finale che non perde nulla dell’incorporeità dell’idea in uno scambio continuo tra pieno e vuoto, tra energia e materia.
‘Orizzonte’ sarà esposta per un periodo di sei mesi durante i quali saranno organizzate visite guidate e approfondimenti.
L’iniziativa è resa possibile grazie e alla collaborazione della galleria Studio la Città e alla disponibilità dell’artista.
“Un progetto che intende portare avanti – spiega l’assessore alla Cultura –, grazie alla collaborazione con alcune gallerie d’arte, una sperimentazione artistica che ha da sempre contraddistinto gli spazio esterni di Castelvecchio. Il giardino, infatti, continuerà ad accogliere periodicamente e a rotazione, alcune opere scultoree in dialogo con il complesso museale. Una proposta che arricchisce ulteriormente il percorso espositivo offerto ai visistatori”.
“Ad avviare questa nuova serie di collaborazioni – afferma Francesca Rossi direttore dei Musei Civici – il prestito riconosciuto ai Musei Civici dalla galleria Studio la Città, che mettendo a disposizione di Castelvecchio e del suo pubblico l’installazione ‘Orizzonte’ dell’artista Varotsos”.
“Sin dagli anni ’70 – spiega la gallerista Hélene de Franchis, di Studio la Città – ho sempre collaborato con la Direzione dei Musei Civici sulla base di puntuali progetti artistici condivisi e coerenti con i vari contesti”.
Costas Varotsos nasce nel 1955 ad Atene, dove vive e lavora. Nel 1976 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 1978 si laurea in Architettura all’Università degli Studi di Pescara. Nel 1999 è nominato Professore presso l’Aristotle University di Thessaloniki, dove ad oggi ha la cattedra di Architettura. Nel 1987 ha rappresentato la Grecia alla Biennale di San Paolo e, nel 1999, alla Biennale di Venezia. Ha presentato i suoi lavori in numerose mostre nazionali e internazionali e realizzato importanti opere pubbliche per Grecia, Cipro, Italia, Stati Uniti e Svizzera.