L’insolito via vai di clienti in tempo di coronavirus ha insospettito non poco i residenti del centro storico. Le persone che si fermavano nel negozio di fiori “Il fiore di Verona” in Via Adigetto, proprio a ridosso dell’Arena, facevano finta di acquistare rose e tulipani perché in realtà acquistavano stupefacenti.
Le segnalazioni giunte in Questura hanno subito messo in moto gli esperti della Sezione antidroga della Mobile che per giorni hanno fatto appostamenti per le indagini.
Ieri pomeriggio, avvistato l’ennesimo cliente mentre usciva dal negozio senza fiori in mano, gli uomini della Mobile hanno deciso di intervenire: l’uomo è stato trovato in possesso di una dose di cocaina del valore di 80 euro acquistata proprio in quell’esercizio commerciale, accertando che tante altre volte era stato lì per rifornirsi di coca.
Sono partite allora le perquisizioni, sia al negozio sia presso l’abitazione della titolare, l’italiana R.B., incensurata di anni 43, residente a Verona.
Quando ha visto entrare nel suo negozio gli agenti della Mobile, la fioraia ha compreso subito di essere stata scoperta, decidendo di collaborare.
Nella sua borsetta, infatti, gli Agenti hanno trovato sette dosi di cocaina, 20 grammi di hashish e la somma contante di quasi 1300 euro, mentre in un vasetto di fiori nel retrobottega erano nascosti altri 7 grammi circa di hashish.
In casa, invece, la fioraia deteneva altri 16 grammi di cocaina e 226 grammi di hascisc nascosti nella scatola di un deodorante in bagno dove è stato sequestrato anche un bilancino elettronico di precisione utilizzato per la pesatura degli stupefacenti.
Ultimate le perquisizioni, è scattato l’arresto per spaccio di droga per la giovane fioraia, molto conosciuta in zona.
Il Tribunale di Verona, davanti al quale si è celebrato questa mattina il processo per direttissima, ha convalidato l’arresto e rinviato l’udienza al prossimo 7 settembre.