Una ennesima incombenza si para all’orizzonte delle amministrazioni comunali: il rilascio della “Carta della Famiglia”. Pensata per il sostegno delle famiglie numerose, questo strumento consente sconti e riduzioni tariffarie, con criteri e modalità che sono state definite col Decreto del Ministero del Lavoro 20 settembre 2017, pubblicato nella G.U. n. 6 il 09-01-2018.
La carta è destinata alle famiglie con tre o più figli minorenni, con ISEE non superiore ai 30.000,00 euro, anche con cittadinanza non italiana a patto che siano regolarmente residenti in Italia. Sarà rilasciata dai Comuni, con durata biennale, e consentirà l’accesso a sconti sull’acquisto di beni o servizi e la riduzioni tariffarie con i soggetti pubblici o privati.
Potranno essere scontati prodotti alimentari, bevande analcoliche, prodotti per la pulizia della casa, per l’igiene personale, articoli di cartoleria e di cancelleria, libri e sussidi didattici, medicinali, prodotti farmaceutici e sanitari, strumenti e apparecchiature sanitari, abbigliamento e calzature. Quanto ai servizi, potranno esserci sconti e riduzioni sulla fornitura di acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili per il riscaldamento, sulla raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani, sui servizi di trasporto, sui servizi ricreativi e culturali, musei, spettacoli e manifestazioni sportive, su palestre e centri sportivi, su servizi turistici, alberghi e altri servizi di alloggio, impianti turistici e del tempo libero, per servizi di ristorazione, servizi socioeducativi e di sostegno alla genitorialità, istruzione e formazione professionale (qui l’elenco completo).
La “Carta della Famiglia” è stata istituita dal comma 391 della Legge di Stabilità 208/2015 a decorrere dal 2016 ma da allora, però, la Carta era stata dimenticata nei cassetti dei Ministeri. Ecco quindi ora il Decreto che fissa criteri e modalità per il rilascio della “Carta della famiglia” che sarà un tesserino cartaceo (il costo di emissione – precisa il regolamento – è a carico del richiedente), è biennale e viene emessa dal Comune dove il nucleo familiare ha la residenza anagrafica, su richiesta degli interessati, previa presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE in corso di validità.
I benefici possono essere attivati – a seconda delle categorie merceologiche dei beni e delle tipologie di servizi – tramite convenzioni nazionali con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con le Regioni e le Province autonome, con i Comuni. Una volta siglate le convenzioni, i titolari della Carta potranno poi ottenere i benefici previsti esibendo il tesserino e un documento di riconoscimento.
Adesso non rimane che attendere la firma da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali degli accordi nazionali per dare contenuto alla Carta.
Alberto Speciale