«Buongiorno, mi darebbe un cono al gusto Fidas?». Da qualche giorno nella gelateria artigianale “Il miraggio” di Caselle di Sommacampagna c’è una vaschetta speciale nel banco frigo. È un gelato che ha il gusto della solidarietà, quello ideato da Marco Pellegrini, donatore di sangue della locale sezione di Fidas Verona e titolare della gelateria.
Sa di panna e fragola, ma oltre a deliziare il palato è un invito a compiere un gesto di altruismo che può salvare delle vite. «Pensavamo da un po’ di tempo a un’iniziativa simile e al termine di una delle nostre riunioni associative l’abbiamo proposta a Marco, che l’ha accolta con entusiasmo», fa sapere Massimo Giacopuzzi, presidente della sezione di Caselle, che con oltre 350 donatori è una delle più numerose del Veronese. All’inaugurazione, qualche sera fa, il gelato gusto Fidas è stato offerto a una cinquantina di persone.
Il gelataio-donatore ha unito due gusti freschi, caratterizzati dal rosso, un richiamo al colore del sangue. «Soprattutto per i bambini, mangiare il gelato è un momento di grande felicità: associare un buon gusto con la cultura del dono creerà un buon ricordo – dice Pellegrini –. Spero che fra dieci anni abbiano un buon motivo in più per andare al Centro trasfusionale a donare».
Sono tante le idee estive ideate da Fidas Verona per incoraggiare le persone a tendere il braccio. Dagli “Aperifidas”, gli aperitivi musicali pensati per attrarre giovani aspiranti, alle anguriate offerte, come quella che si terrà sabato 6 luglio a Ca’ di David, col “Saturday night Fidas” (ingresso via dei santi, dalle 19.30).
«Ora aggiungiamo il gelato, che aiuterà a far conoscere l’impegno dei nostri donatori, ben radicati sul territorio, anche alla fascia di popolazione che ancora non sa chi siamo o non ha mai pensato di donare – aggiunge la presidente di Fidas Verona Chiara Donadelli –. Specie d’estate, periodo di ferie anche per i donatori, è fondamentale ricordare a tutti l’importanza del dono: il bisogno di sangue non va in vacanza e agli ospedali veronesi servono almeno 200 sacche al giorno per poter essere operativi».