Si è svolto ieri a Milano #FORUMAutoMotive, il serbatoio di idee perno centrale di dibattiti sui temi della mobilità a motore tra passato, presente e futuro, promosso dal giornalista e fondatore dell’evento, Pierluigi Bonora.
Il tema del dibattito di questa edizione è stato la sfida fra presente e futuro delle due ruote, fra alimentazioni tradizionali e di nuova generazione. Il Museo Nicolis, oramai partner abituale dell’evento, ha presentato due gioielli del motorismo storico anni ’20 e ’30.
A celebrare gli anni Venti, la Garanzini “Lusso 6HP” del 1925, eccellenza dell’artigianalità italiana, una motocicletta che monta un motore bicilindrico JAP di 677 cc in grado di erogare 15 Cv. La Garanzini nasce a Milano nel 1913 dalla passione del suo fondatore Oreste Garanzini, pilota motociclistico nato nel 1887, che si aggiudicò anche due titoli nazionali nel Campionato Italiano Velocità.
In esposizione anche la Bianchi “Freccia d’Oro” 175 cc del 1933, elegantissima nella sua livrea con fregi oro e azzurri. Una motocicletta che negli anni Trenta ha avuto un enorme successo per il suo design innovativo, la cura delle rifiniture, l’equo rapporto qualità/prezzo ed i consumi contenuti. Anche grazie alla “Freccia d’ Oro”, la Bianchi divenne il maggior produttore italiano di motoleggere.
Mentre i pregiati esemplari del Nicolis ricordano i fasti dell’industria italiana che ha fatto la storia del motociclismo, a rappresentare il presente e il futuro della mobilità è la Vespa Elettrica, icona del brand Piaggio, che oggi sfida il mercato con questa innovativa versione.
“Sono molto orgogliosa che a rappresentare la storia del motociclismo ci siano due pezzi esclusivi della nostra Collezione” afferma Silvia Nicolis Presidente del Museo Nicolis, “e mi fa piacere ricordare come mio padre Luciano fosse sempre attento alla salvaguardia e alla diffusione della cultura del motorismo storico. Sostenitore dell’assioma che solo grazie alle vicende del passato si possa comprendere il presente e preparare il futuro, sottolinea come il patrimonio custodito al Museo, sia un valore inestimabile per le nuove generazioni, un compito che da sempre ci appartiene e ci guida nella nostra missione”.