L’Ato approva le lampade a raggi UV nel depuratore: così si depura l’acqua di scarico
Approvato il progetto definitivo per l’adeguamento funzionale del depuratore di Mozzecane. Il Comitato Istituzionale del Consiglio di Bacino Veronese, presieduto da Claudio Melotti (presidente e sindaco di Bosco Chiesanuova) e composto da Bruno Fanton (assessore di Cerea), Marco Padovani(assessore di Verona), Giampaolo Provoli (sindaco di San Bonifacio) e Luca Sebastiano (sindaco di Lazise), si è riunito ieri per vagliare il progetto di Acque Veronesi, che ha un costo di 280.000 euro.
L’intervento riguarda l’adeguamento tecnologico del depuratore esistente per l’affinamento dei reflui scaricati, al fine di garantire il rispetto dei limiti allo scarico per i parametri microbiologici (Escherichia Coli), e prevede la realizzazione del comparto di filtrazione finale e del comparto di disinfezione a raggi ultravioletti, una tecnica esistente dagli anni Novanta, ma che a Mozzecane ancora non era stata applicata.
Come in tutti i depuratori, che convogliano l’acqua di scarico per depurarla (fognature nere e bianche, come l’acqua piovana che raccolta dai tombini e caditoie stradali), sono diverse le fasi di depurazione. Il progetto prevede che dall’impianto esistente, dotato dei tradizionali trattamenti iniziali di grigliatura e dissabbiatura, e del trattamento biologico a fanghi attivati rimozione dell’azoto, si aggiungano la filtrazione finale su tela e la disinfezione con raggi UV. In modo da avere un’acqua di scarico (che scarica nella Fossa Fontanone) con parametri sotto i limiti di legge.
Questo passaggio, a Mozzecane, si farà nel nuovo comparto di filtrazione a lampade a raggi ultravioletti, che disinfettano l’acqua. Per restituirla all’ambiente, che viene in questo modo salvaguardato e protetto.
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