Le 13 associazioni¹ che si sono opposte all’apertura di una pizzeria sul Laghetto Fontanon a Montorio diserteranno la “Giornata della Sostenibilità” prevista proprio a Montorio domenica 10 marzo. La frattura tra l’amministrazione Tommasi e gli enti del terzo settore non si ricompone
Le associazioni tirano dritto, non ci stanno ad essere “utilizzate” a sostegno della “Giornata della Sostenibilità” promossa dagli Assessorati all’Ambiente, Terzo Settore, Mobilità e Traffico e Manifestazioni del Comune di Verona. L’evento sulla “carta” promuove eventi mirati a sensibilizzare la cittadinanza sull’impatto ambientale, promuovendo iniziative culturali, mobilità sostenibile, cittadinanza attiva salvo poi “nei fatti” dimenticare l’azione politica trincerandosi dietro un laconico “la politica non può fare niente”, smarcandosi dalle associazioni e non dichiarando nemmeno qual’è il proprio pensiero circa l’opera commerciale in costruzione. Insomma quello che avevano chiesto le associazioni era un segno di discontinuità rispetto a scelte di precedenti amministrazioni.
Pur non partecipando alla “Giornata della Sostenibilità”, domenica 10 marzo dalle ore 14:30 alle17:30, le associazioni saranno presenti in un presidio al Fontanon davanti al cantiere. Chi vorrà venire avrà modo di conoscere tutta la vicenda e di capire il perché dell’iniziativa, nel frattempo motivano il loro dissenso attraverso un comunicato stampa nel quale dichiarano che:
“quanto si prefigge la manifestazione, per noi, è attività quotidiana che portiamo avanti da molti anni con interventi finalizzati a far conoscere il territorio, a valorizzarlo, a rispettarlo e a difenderlo. Lo facciamo impiegando il nostro tempo libero mettendolo al servizio della comunità, lo facciamo in modo totalmente gratuito nel pieno rispetto del principio di solidarietà.
Lo abbiamo fatto in passato e lo rifaremo in futuro collaborando attivamente con le istituzioni locali ma questa volta NO.
Non siamo contrari alla manifestazione ma vogliamo dare un segnale forte per far capire che quando si parla di ambiente, di territorio, di sostenibilità servono più i fatti che le parole.
In questi anni si è parlato molto di problematiche che riguardano la nostra casa comune ma si è fatto molto poco per non dire il contrario di ciò che andava fatto e sempre in nome di un diritto che salvaguarda i diritti di pochi a tutto svantaggio della collettività.
Oggi diciamo NO
perchè
➢Montorio in questi anni è stato e continua ad essere un territorio di conquista degli speculatori che se non hanno occupato suolo hanno comunque moltiplicato a dismisura il numero delle abitazioni: in via della Segheria, l’esempio più eclatante da 2 appartamenti se ne sono costruiti 20 distruggendo alberi secolari, e così amche in via Olmo, via dei Tigli, via della Prateria, via Da Legnago…;
➢le colline attorno sono state oggetto di disboscamenti e sbancamenti per fa posto a ville e vigneti;
➢la politica invece di fermare questi interventi li ha sostenuti e giustificati senza una reale volontà di proteggere un territorio particolare come il nostro;
➢non è stata fatta nessuna valutazione e di conseguenza nessun intervento sull’impatto che queste scelte hanno avuto e avranno, sulla vivibilità dei luoghi, sull’incremento costante
del traffico, sull’assenza di parcheggi, sulla qualità dell’aria, sul verde interno al centro abitato, sull’effetto sugli animali che vivono in zona, sulle acque che sono la peculiarità e la storia di Montorio e quel che è peggio sul futuro delle generazioni che verranno.
Quale territorio/ambiente lasceremo ai nostri figli e nipoti?
Siamo consapevoli che molte di queste scelte sono state fatte da chi vi ha preceduto ma avete perso l’occasione di dimostrare che si vuole voltare pagina. Ci troviamo con il completamento di un edificio che, da oltre 20 anni, deturpa il paesaggio in uno degli angoli più significativi del paese (Montorio non è un quartiere!). Forse non vi rendete conto che il laghetto è alimentato da una falda che interessa buona parte del nord Italia ed è una risorsa idrica fondamentale, realizzando questo progetto si compromette un intero ecosistema. Vi abbiamo raccontato le vicende di questa area, vi abbiamo dimostrato le criticità, abbiamo raccolto 2400 firme ma non è servito a niente: il cantiere è partito. Le nostre proposte le conoscete e si possono così riassumere in:
VOGLIAMO IL PARCO DELLE SORGIVE E DEL FIUME FIBBIO!”.
Nel frattempo il Circolo Pd dell’8^ Circoscrizione – segretario Marco Muratore – ha rotto gli indugi con una mozione (ne ho parlato in questo articolo) netta in cui “Chiede alla proprietà di abbandonare il progetto di costruzione della pizzeria sul Fontanon e all’Amministrazione comunale di procedere all’attuazione della mozione nr. 127 del 21 aprile 2023 che chiedeva la realizzazione del Parco delle Risorgive e del Fiume Fibbio, ambito che insiste anche sull’area del Fontanon e che dovrà essere sviluppato con i previsti interventi del ponte pedonale sul torrente Squaranto in zona Primo Maggio e del recupero dell’ambito della Chiesa della Madonnina, destinando i fondi necessari. L’Ottavo Circolo del Partito Democratico sostiene quindi le iniziative delle associazioni locali per la tutela e la valorizzazione del territorio.”
Nel frattempo sull’area aleggia una domanda sulle opere idrauliche di cui al R.D. 25 luglio 1904 n. 523, il cui Capo VII – dedicato alla polizia delle acque pubbliche – pone alcuni divieti in materia di edificazione in fregio ai corpi idrici diretti a tutelare gli interessi pubblici. L’art. 96 individua partitamente i lavori ed atti vietati “in modo assoluto sulle acque pubbliche, loro alvei, sponde e difese”, includendo (lettera f) “le piantagioni di alberi e siepi, le fabbriche, gli scavi e lo smovimento del terreno a distanza dal piede degli argini e loro accessori come sopra, minore di quella stabilita dalle discipline vigenti nelle diverse località, ed in mancanza di tali discipline a distanza minore di metri quattro per le piantagioni e smovimento del terreno e di metri dieci per le fabbriche e per gli scavi.” Parimenti è vietata, ai sensi della successiva lettera g), “qualunque opera o fatto che possa alterare lo stato, la forma, le dimensioni, la resistenza e la convenienza all’uso, a cui sono destinati gli argini e loro accessori come sopra, e manufatti attinenti”, in tal caso a prescindere dal limite spaziale di cui sopra.
Ma di questo ne parlerò in un altro articolo.
Alberto Speciale
(foto di copertina credit Comitato Fossi Montorio OdV)
¹ Comitato Fossi Montorio ODV
WWF Veronese ODV
Giardino di Lettura Montorio
Trezzolano Insieme
La Goccia
Circolo 1° Maggio
Italia Nostra Verona
Legambiente Verona
AGESCI Verona 12
Motus Mundi a.d.s.
Associazione montorioveronese.it
LAV Verona
Progetto Natura Verona Lago ODV