Esito pilatesco quello risultante dall’incontro del 14 febbraio, tra tredici associazioni del territorio e nazionali e gli assessori Bissoli e Ferrari, oltre alla Presidente della Circoscrizione 8^ Annechini ed il dirigente dell’edilizia privata Alban.
Oggetto dell’incontro era la consegna di 2.389 firme di cittadini che chiedevano un intervento politico al fine di scongiurare la realizzazione di una pizzeria sul laghetto del Fontanon a Montorio.
La questione “area del Fontanon” risale a più di 20 anni fa quando, la ditta proprietaria della ex Sapel (Società anonima pelli e lane) costruisce proprio sulla sponda del laghetto, classificato nel piano regolatore come terreno industriale, un edificio adibito a padiglione espositivo. Tale opera non è mai stata completata e nessuna amministrazione si è presa la briga di verificare lo stato di avanzamento dell’opera e di dichiararne la decadenza (qui mio articolo di approfondimento).
Nel 2017 la giunta di Flavio Tosi include l’area nell’ambito del centro storico minore trasformando di fatto il terreno da industriale a commerciale e nel 2020 la giunta di Federico Sboarina, con la Variante 23, consente che l’edificio incompiuto da magazzino espositivo, può essere completato come esercizio commerciale.
Nel 2021 la proprietà (River Immobilia Srl) presenta un progetto per la conversione dell’edificio in pizzeria ma lascia decadere questa prima SCIA (segnalazione certificata di inizio attività). Nel 2022 ne viene presentata una seconda, che trovando piena approvazione, autorizza di fatto la pizzeria al Laghetto Fontanon.
Nell’incontro del 14 febbraio le tredici Associazioni hanno depositato 2.389 firme di cittadini ed un documento nel quale si osserva che:
• non vi è alcuna necessità di imprese della ristorazione (ve ne sono già cinque nel raggio di 400 metri);
• la costruzione sarà l’ennesima ferita al paesaggio, in quanto l’area a verde verrà ricoperta di cemento, con danno certo alla specificità dell’habitat lacustre;
• i coperti (circa 200) saranno in buona parte all’esterno e le protezioni estive (tende da sole) ben presto verranno sostituite da strutture per la stagione invernale;
• il parcheggio previsto avrà solamente 15 posti macchina (a fronte dei 200 posti a sedere) che appaiono del tutto insufficienti a soddisfare le esigenze del nuovo insediamento commerciale
• l’attività provocherà un aumento del traffico veicolare, con auto alla ricerca di parcheggio nelle vie adiacenti, strade del centro storico di Montorio strette e senza marciapiedi;
• la zona diverrà invivibile con un traffico insostenibile.
Le Associazioni, con i cittadini firmatari, chiedono all’Amministrazione comunale di bloccare il progetto e di avviare la procedura per un uso dell’edificio compatibile con l’ambiente circostante che non provochi danno alla popolazione (smog, rumore, traffico, occupazione dei pochi parcheggi utilizzati dai residenti), alla fauna e all’ambiente naturale acquatico, peculiare caratteristica del paese che deve essere assolutamente tutelata.
La Vice Sindaca e l’Assessore all’ambiente dichiarano che il proprietario ha il pieno diritto di completare l’edificio e che la politica non può intervenire.
“Parole che abbiamo sentito dire spesso anche dalle precedenti amministrazioni” – dichiarano Claudio Ferrari e Roberto Rubele presidenti delle Associazioni Comitato Fossi Montorio OdV e montorioveronese.it APS – “siamo sicuri che la politica non possa modificare scelte che sono in contrasto con i diritti di molti cittadini, dell’ambiente e dell’intero sistema naturale? E comunque, è stato chiesto un segnale politico, non foss’altro per dire “noi non siamo d’accordo” rispetto ad una scelta fatta da altri. Una presa di distanza che non si è palesata.
Noi pensiamo che si possa cambiare, a maggior ragione una compagine comunale che vuole distinguersi dalle precedenti”.
Ferrari Claudio ricorda che in quell’area:
• “è stato interrato un fontanile senza che vi sia riscontro alcuno dell’autorizzazione;
• i proprietari, in più di una occasione, hanno beneficiato di cambi di destinazione d’uso dei terreni senza nessun beneficio per il paese;
• inclusione dell’edificio nell’ambito del centro storico minore, da parte della giunta Sboarina, è quantomeno discutibile, se non altro per la piccola e specifica porzione interessata;
• i parcheggi sono del tutto insufficienti, già ora è stato adottato un divieto di sosta in via della Segheria (limitrofa all’area del Fontanon) a causa del parcheggio sulla strada di veicoli dei residenti;
• che il traffico, aggravato anche dalle recenti costruzioni di condomini, a Montorio sta creando e creerà seri problemi, vedasi la trasformazione di un edificio di due appartamenti in due edifici con venti in via della Segheria;
• è presente un insediamento di archeologia industriale di rilevante interesse culturale (dichiarazione del 20/12/2021 della Commissione Regionale per i beni culturali del Veneto ai sensi dell’art. 10 c. 3 del D.lgs. del 22/01/2004 n. 42) che rischia di essere perduto per l’incuria dei proprietari (River Immobilia Srl) e che versa già oggi in precarie condizioni”.
Le Associazioni ribadiscono la grande importanza che riveste l’ambiente acquatico di Montorio e la necessità di preservarlo perché è un patrimonio fragile ma indispensabile per la vita e per il benessere di tutti, questo è il motivo per il quale è stato proposto, dalle associazioni locali al Comune di Verona, di istituire il Parco Naturale delle Sorgive e del Fiume Fibbio. L’obiettivo è quello di creare una zona franca dalle speculazioni edilizie e voltare veramente pagina nella gestione del territorio. Proposta, fatta propria con la mozione presentata dal capogruppo di Sinistra in Comune Michele Bertucco, che ha registrato con 24 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto, l’approvazione del Consiglio comunale il 23 dicembre 2021.
La mozione approvata prevedeva:
- l’istituzione del Parco delle Risorgive e del fiume Fibbio;
- realizzare e valorizzare i percorsi di visita del Parco;
- valorizzare gli ambiti della Madonnina ed ex Sapel come luoghi di particolare pregio all’interno del parco;
- attivare un accordo di programma con il comune di San Martino Buon Albergo finalizzato al completamento dei percorsi lungo il fiume Fibbio e alla comune valorizzazione del Parco.
Roberto Rubele informa che il 20 febbraio è iniziato il cantiere per eseguire i lavori di completamento creando un’ulteriore ferita al territorio “nonostante l’approvazione della mozione sul Parco” e anche della nostra Costituzione, la quale all’art 9 recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Le Associazioni dichiarano che continueranno a chiedere a gran voce di fermare l’azione politica che non ha rispetto dei cittadini, degli animali e dell’ambiente in cui viviamo. Fermo restando che rimane ancora in sospeso la realizzazione di circa 100 ppartamenti in un’area di 8.400 mq, sempre nell’area ex Sapel, ereditati dalla Variante 29. Di cui nessuno parla.
Resta da capire adesso se le Associazioni parteciperanno, e in che termini, o meno alla Giornata della Sostenibilità che si svolgerà proprio a Montorio il 10 marzo con attività mirate a sensibilizzare i cittadini sull’impatto ambientale attraverso iniziative culturali, di mobilità sostenibile, cittadinanza attiva e sensibilizzazione ambientale organizzate dal Comune.
Ma allora, qual è il “senso” della politica?
Ha ancora senso, oggi, la frase di Alcide De Gasperi: “politica vuol dire realizzare”?
Qual è, oggi, il ruolo dei “corpi intermedi”, come le associazioni, nel rapporto con la politica? Hanno ancora forza propulsiva oppure la crescente disintermediazione lentamente ma inesorabilmente li confina nell’angolo con effetto privativo?
La politica è spesso tacciata di distanza rispetto ai cittadini ed alla realtà. Propone idee non richieste dal territorio e non accoglie quelle proposte dallo stesso.
Come nel caso della pizzeria.
Eppure, il Comune ben sa qual è il segnale politico che viene inviato agendo anche solo a sostegno di una tematica, iniziativa, …, non avendo ulteriore capacità di incidere direttamente al cambiamento. Come testimonia l’adesione del Comune alla campagna di sensibilizzazione in occasione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo.
Suggerimento per la giunta Tommasi: non si può pensare di risolvere i problemi nelle assemblee pubbliche o nelle Call, ci vuole maggiore coraggio politico.
Alberto Speciale