Emergenza siccità. La soluzione: un pozzo artesiano?.
Lo Squarà senza acqua: un evento purtroppo che si ripete negli anni.
Emergenza siccità a Montorio. Il bacino artificiale dello “Squarà” che raccoglie le acque delle sorgenti alte si sta prosciugando. Il sole in questi giorni ha riscaldato troppo la poca acqua rimasta facendo strage di pesci in particolare trote e “magnaroni” (Cottus Gobio detto anche Scazzone). Al momento sopravvivono branchi di resistenti “sanguinerole” (Phoxinus phoxinus Linnaeus), ma viste le previsioni meteo di questo periodo, un ulteriore riscaldamento potrebbe essere fatale anche per loro.
Nei giorni scorsi, purtroppo, non è stato possibile procedere al recupero dei pesci per evitare loro questa brutta fine. Il fondo fangoso dell’invaso ha reso troppo pericolosa e problematica l’operazione.
Tutti i corsi d’acqua che si generano da questo bacino artificiale sono asciutti. Al momento, invece, le sorgenti basse nella zona del laghetto Fontanon hanno ridotto le portate ma sono funzionanti. Ciò permette al Fibbio di continuare ad essere alimentato, mentre le fosse Murara e Zenobria sono a rischio.
Una situazione triste quella del laghetto Squarà che negli ultimi anni si verifica con notevole frequenza, come si può vedere dall’elenco in fondo all’articolo.
Esiste qualche rimedio per evitare questa situazione? Sicuramente l’eliminazione del fango dal fondo permetterebbe all’invaso di contenere e accumulare una maggiore quantità d’acqua che potrebbe allungare i tempi di prosciugamento, ma forse una soluzione potrebbe essere quella di scavare un pozzo artesiano per alimentare il laghetto nei momenti di magra e tenere alto il livello dell’acqua. Un “antidoto” già utilizzato, ad esempio, all’ex cava Moneta a Belfiore, trasformata in oasi naturalistica.
Roberto Rubele
(articolo pubblicato sul sito: www.montorioveronese.it)