Il fascino della collezione delle monete dei Musei Civici, che comprende circa 90 mila oggetti, al centro del secondo appuntamento della conferenze dei musei.
L’incontro è per domani, martedì 16 novembre, alle ore 17.30, nella sala Convegni della Gran Guardia.
Antonella Arzone, conservatore delle Collezioni d’Arte del Museo di Castelvecchio, illustrerà al pubblico le particolarità di questa straordinaria collezione, oggi purtroppo non visibile, per mancanza di uno spazio adeguato nel Museo di Castelvecchio.
Si tratta però di un patrimonio che merita di essere conosciuto, non solo in ambito specialistico, per le sue implicazioni di carattere storico e culturale.
Da ricordare in particolare i circa 46.000 antoniniani di III secolo d.C, rinvenuti nel 1876 nel Basso Veronese, che rappresentano ancora oggi uno dei tesori numericamente più cospicui rinvenuti in Italia.
Il desiderio di dotare la città di Verona, oltre che di una pinacoteca pubblica e di una collezione naturalistica, anche di una collezione numismatica, nacque attorno alla metà dell’800 e si concretizzò con l’acquisto da parte del Comune di due importanti raccolte formatesi nel corso del Settecento.
Ad esse si aggiunsero lasciti e donazioni che formarono un insieme eterogeneo, il cui carattere rispecchia più i gusti e le inclinazioni dei collezionisti che la storia della circolazione monetaria della città.
Questa è invece in parte rappresentata dalle monete raccolte nello scavo del Teatro Romano e da quelle rivenute tra il 1890 e il 1892 in occasione dei lavori per la costruzione degli argini del fiume Adige, tutte assegnate al Museo in base alla legislazione allora vigente, oltre allo straordinario ritrovamento del 1876 nel Basso Veronese.
La partecipazione è libera su prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponili. Ingresso consentito con Green Pass e mascherina.
Prenotazioni dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.30, telefonando al centralino del Museo di Castelvecchio al numero 045/8062611.